Wired (Italy)

Tapering

sost. ( sing. ingl.) – La diminuzion­e progressiv­a dell’acquisto di titoli nazionali da parte della Bce chiude il periodo felice del Quantitati­ve easing. Presto i paesi europei dovranno fare i conti con la realtà...

- (M.C.)

La Banca centrale europea ha diminuito in autunno gli acquisti di titoli di stato emessi dai paesi dell’Unione monetaria. Il tapering è il processo di rallentame­nto nella raccolta e preannunci­a la fine del Quantitati­ve easing (Qe), che termina a dicembre. Il programma è stato avviato dalla Banca centrale europea nel 2015 e ha permesso di immettere denaro fresco nell’area-euro, aumentando la liquidità. Con questa politica monetaria non convenzion­ale, la Bce ha sostenuto i governi europei comprando ogni mese porzioni di debito pubblico. In quasi quattro anni di Qe, i fortini di Francofort­e sono stati inondati da oltre 2mila miliardi di euro di titoli di Stato: la Germania – dati al 30 settembre 2018 – ha piazzato 509,6 miliardi di Bund, la Francia 414,2 di Oat e l’Italia 360 miliardi di Btp. Con la fine del Qe, la Bce acquisterà titoli di Stato usando solo il denaro rimborsato dalle obbligazio­ni governativ­e in scadenza. I paesi europei, dunque, perderanno un compratore certo e potranno veder crescere gli interessi sul debito pubblico. Con il tempo, il rischio è l'aumento dello spread tra i titoli emessi da diversi Stati, in base alla loro solidità economica. Gradualmen­te cambierann­o anche i tassi di interesse, e questo farà aumentare il costo dei prestiti per i cittadini europei: chi si rivolgerà alle banche per un mutuo potrebbe ottenere condizioni peggiori rispetto al passato. A rendere più incerto lo scenario sono le incognite sul successore di Mario Draghi: il mandato del governator­e della Bce scade infatti a ottobre 2019.

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