FENOMENO FORTNITE
A New York oltre 23mila fan hanno assistito al Campionato mondiale del videogame che appassiona milioni di giocatori
Oltre 23mila persone hanno assistito alla prima edizione del campionato mondiale del videogame Fortnite, che ha connesso anche 2,3 milioni di utenti in streaming. Il fotografo statunitense Brian Finke ha immortalato l’entusiasmo dei fan che hanno invaso l’Arthur Ashe Stadium di New York per assistere alla competizione tra i migliori giocatori del mondo. Uno straordinario successo, quello di Fortnite, considerato democrazia allo stato puro: puoi avere qualsiasi dispositivo, console, smartphone o pc, ma troverai sempre un modo per giocarci.
Laureato alla School of Visual Arts di New York, è un fotoreporter e documentarista statunitense, che ama rappresentare l’assurdità della vita quotidiana e del comportamento umano. È autore di numerosi libri: la sua prima monografia è stata nominata come uno dei migliori volumi di fotografia dalla rivista americana Photo.
I suoi progetti sono stati inseriti in nove collezioni museali nel mondo. Collabora, fra l’altro, con National Geographic, The New Yorker e il New York Times.
FFenomeno curioso, 250 milioni di persone ferme a osservare un buco nero. Non tanto perché dalla Terra di buchi neri non se ne possono osservare a occhio nudo, ma perché quello in questione è comparso in un videogame. È successo il 13 ottobre 2019 e si è trattato dell’evento di chiusura del Capitolo 1 di Fortnite, col quale il gioco veniva risucchiato, letteralmente, dal suo stesso cielo, per lasciare spazio, l’indomani, a nuovi livelli e modalità. E così ecco il Capitolo 2 di questo sparatutto dalla grafica cartoon, ma dalle meccaniche sopraffine, capace di rendere Tim Sweeney, ceo di Epic Games, ancora più milionario di quanto già fosse coi tanti titoli di successo sviluppati in passato, come la serie Unreal e Gears of War. Tanto che la sua azienda è passata da una valutazione di 4,5 miliardi di dollari a 15 in appena un anno, grazie anche ai 2,4 miliardi intascati dal solo Fortnite nel 2018. E anche questo è curioso, se pensiamo che si tratta di un gioco gratuito. Il segreto del suo successo economico è proprio nei numeri: punta sulla quantità, sperando che qualcuno dei suoi oltre 250 milioni di utenti registrati ci spenda qualche spicciolo. Non importa che piaccia o non piaccia la sua grafica, o che le partite sembrino accessibili ad alcuni e impossibili ad altri. Importa che una settantina di milioni di persone ci gioca ogni mese, pronta a spendere piccole somme di denaro per acquistare accessori virtuali con cui migliorare i propri personaggi e l’esperienza di gioco. Non si diventa campioni pagando, per questo ci vuole abilità, ma le microtransazioni consentono di distinguere i veri “pro” del gioco dai giocatori occasionali. Puoi avere tutti i soldi del mondo, ma potrai convertirli in V-Buck, la moneta virtuale del gioco, solo per acquistare costumi, maschere o modalità in anteprima. Tutti giocheranno comunque. Un meccanismo diabolico che crea competizione, ma anche senso di comunità come non si è mai visto nel mondo dei videogame (e non solo). Al punto che un musicista famoso come Marshmello, lo scorso febbraio, ha organizzato un concerto all’interno di Fortnite, con il suo alter-ego digitale, raccogliendo un pubblico di oltre 10,7 milioni di persone incollate allo schermo. Epic Games non si è lasciata sfuggire questi numeri, e ha trovato un ulteriore modo per trasformarli in dollari sonanti: l’esport. Fortnite rappresenta un vero e proprio dojo dove nascono le nuove stelle dello sport elettronico, altro fenomeno dilagante da un miliardo di dollari di giro d’affari nel solo 2019. E così ecco un fondo da 100 milioni connesso allo sviluppo di attività legate all’esport e tonnellate di tornei, tra cui una Coppa del mondo che è arrivata ad avere un montepremi di 30 milioni di dollari, con il primo premio di 3 milioni vinto dallo specialista Kyle “Bugha” Giersdorf, un ragazzino sedicenne della Pennsylvania. E, pensando al boss Tim Sweeney, non si può ignorare quell’aura da buon samaritano che i fan gli riconoscono: elargisce fondi da milioni di dollari per supportare gli sviluppatori indie e acquista foreste del North Carolina per evitare che vengano rase al suolo da imprenditori edili senza scrupoli. Al momento, è proprietario di oltre 16mila ettari di terreni, col solo scopo di lasciarli allo stato brado. (Riccardo Meggiato)