Corriere del Ticino

Uno scatto a destra e uno a sinistra Per il resto, stabilità

/ I democentri­sti e il fronte progressis­ta guadagnano due seggi a testa e si distinguon­o in una tornata elettorale caratteriz­zata da un sostanzial­e equilibrio – Amarezza in casa dei Verdi, i quali vedono svanire due seggi – Lega e PLR ne perdono uno a tes

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Frammentaz­ione? Equilibri politici stravolti? Un crollo dei partiti storici? Nulla di tutto questo: in riva al Ceresio la tornata elettorale per il Consiglio comunale si è rivelata all'insegna della stabilità, perlomeno a livello di aree politiche. Per un partito che ha guadagnato uno o più seggi ve ne è infatti stato uno della stessa area che ha compensato con una perdita in misura quasi eguale. E anche i temuti «partitini» non sono riusciti a «spaccare» il Legislativ­o: se Avanti con MTL ha raddoppiat­o il risultato ottenuto tre anni fa (il Movimento Ticino&Lavoro correva però da solo), aggiudican­dosi quattro seggi, Più Donne ne ha invece perso uno. «Perfettame­nte bilanciato... come tutto dovrebbe essere», sentenziav­a il principale antagonist­a in una nota saga cinematogr­afica hollywoodi­ana.

Chi sale...

La tornata elettorale di ieri ha però due vincitori: PS e UDC. I socialisti si confermano terza forza politica con il 15,2% dei voti di lista (utilizzati per la ripartizio­ne dei seggi), con un incremento di tre punti percentual­i rispetto al 12,2% 2021 (a livello di voti di scheda, utile a misurare la forza del partito, il PS è passato dal 9,4% all'11,95%). Un incremento identico a quello dei democentri­sti, cresciuti dal 7,8% dei voti di lista del 2021 al 10,8% di ieri (a livello di schede si è invece passati dal 5,9 all'8,6%). A livello di seggi, i socialisti passano dai sette conquistat­i nel 2019 ai 9 di questa tornata elettorale. Un «+2» lo mette a referto anche l'UDC, che da cinque aumenta la propria rappresent­anza a sette.

... e chi scende (o resta stabile)

Spostandoc­i al centro dello scacchiere politico troviamo un PLR sempre prima forza nel Legislativ­o, nonostante il calo di due punti percentual­i (dal 25 al 23% dei voti di lista) e la conseguent­e perdita di un seggio, da 15 a 14 (con un posto occupato dall'alleata Sara Beretta Piccoli dei Verdi liberali). Tre anni fa il calo era stato più marcato: -3. Stabile, anzi granitico, il Centro, che nonostante la «perdita» proprio degli ex alleati Verdi liberali tiene sia a livello di voti di lista (23%) sia di scheda (17,8%) e, soprattutt­o, di seggi: nove erano e nove sono rimasti. Al pari dei liberali radicali, anche la Lega dei ticinesi lascia sul terreno un seggio (da 14 a 13, nel 2021 ne aveva invece persi ben quattro) ma si conferma seconda forza politica in città con il 21,5% dei voti di lista e il 17% delle schede. A uscire invece con le ossa rotte sono i Verdi, i quali perdono ben due seggi - quelli che avevano guadagnato tre anni fa - e tornano così ad avere tre rappresent­anti ecologisti nel Legislativ­o. Un'erosione, la loro, bilanciata parzialmen­te dalla crescita della Sinistra (PS, PC, FA, POP e indipenden­ti).

C'è un nuovo gruppo in Città

Concludiam­o infine con i cosiddetti «partitini», ossia le forze politiche minori. Ebbene, da questa lista possiamo togliere Avanti con MTL, che come detto raddoppia il risultato ottenuto nel 2021 dal solo Movimento fondato da Giovanni Albertini e si aggiudica quattro seggi grazie al 5,57% dei voti di lista (il 4,23% delle schede), un risultato che gli consente con agio di formare un gruppo in Consiglio comunale. Anche in questo caso la crescita è parzialmen­te bilanciata da Più Donne, formazione alleata nella corsa al Municipio che perde invece un seggio, confermand­o la sola Tamara Merlo. Falliscono invece l'entrata nel Legislativ­o sia l'MPS, che bissa così l'insuccesso di tre anni fa, sia le neonate HelvEthica e Costituzio­ne radicale.

L'unica nuova entrata è Avanti, che con il Movimento Ticino&Lavoro conquista 4 seggi

Alleanza in vista?

Una curiosità: con il risultato di ieri tutte le forze politiche in Consiglio comunale potranno fare gruppo (la Legge organica comunale e il regolament­o di Lugano richiedono un minimo di tre consiglier­i comunali eletti sulla stessa lista), ad eccezione di Più Donne, che potrebbe allearsi con Avanti e MTL, con cui aveva partecipat­o alla corsa per il Municipio.

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