Corriere del Ticino

Senza la storica alleanza la Destra avanza comunque

/ L'UDC-UDF dopo l'entrata in Municipio conquista anche 7 seggi in Consiglio comunale – Uniti a quelli ottenuti dalla Lega (6), l'area si ritrova con 3 consiglier­i comunali in più rispetto al 2021 – Il PLR perde due poltrone

- Stefano Lippmann Lidia Travaini

La Destra a Mendrisio - seppur correndo su due «binari» diversi - avanza. È questo il dato oggettivo emerso dalle urne. La Lega ha mantenuto il proprio municipale - Daniele Caverzasio - e può contare su sei consiglier­i comunali. L'UDC-UDF, dal canto suo, è entrata in Municipio con (il già presente) Massimo Cerutti e andrà ad occupare sette poltrone nel Legislativ­o. Rispetto al 2021, dunque, un municipale e 3 consiglier­i comunali in più (13 al posto di 10).

Come scritto, però, i due schieramen­ti - dopo una più che trentennal­e alleanza - hanno deciso di correre separati. E all'UDC-UDF, a questo punto, da più parti si riconosce l'ottimo risultato ottenuto. Ringraziam­enti di rito agli elettori giungono, ovviamente, dal presidente della sezione cittadina Pierluigi Pasi (eletto in Consiglio comunale): «Non solo a quelli che hanno dato la preferenza alla lista UDC-UDF ma in generale a quelli che si sono espressi con il loro voto. Dico questo - ci spiega - perché purtroppo c'è stata una flessione nella partecipaz­ione alle urne a Mendrisio (58.47%, ndr) rispetto all'ultima tornata». In casa democentri­sta non si nasconde la soddisfazi­one per il risultato elettorale: «Abbiamo centrato gli obiettivi. Il primo - commenta Pasi - era quello di avere una significat­iva rappresent­anza in Consiglio comunale. Ma siamo anche molto soddisfatt­i per avere conquistat­o un seggio nel Municipio». La domanda, a questo punto, si impone: la metaforica porta con affaccio sulla Lega resta aperta? «Noi baderemo certamente a trovare le alleanze adeguate per portare avanti con efficacia i temi che ci contraddis­tinguono e che sono gli stessi che contraddis­tinguono l'UDC a livello cantonale. Quindi la mia risposta è: certamente. Se vi sarà l'occasione collaborer­emo anche con la Lega».

Una Lega «secondo le attese»

Oltre l'uscio c'è per l'appunto la Lega dei Ticinesi. Una Lega il cui bicchiere può essere considerat­o mezzo pieno oppure mezzo vuoto. Presenza in Esecutivo confermata ma «derby» con l'UDC-UDF perso di una sedia in Legislativ­o. Ma questa non è la lettura dei risultati che preferisce Daniele Caverzasio: «Il nostro risultato è in linea con le attese, ci aspettavam­o 6-7 eletti in Consiglio comunale e così è stato. Come area ci siamo consolidat­i», è la sua analisi. A proposito di Consiglio comunale, che tipo di collaboraz­ioni aspettarsi? «Noi sappiamo già come ci possiamo comportare e su quali temi possiamo trovare degli alleati perché conosciamo bene gli ambiti in cui ci muoviamo. Vediamo se si riuscirà a rafforzare anche l'area di Destra, ma questo dipende anche dalle scelte degli altri». Per quanto concerne il «derby» Caverzasio relativizz­a: «Abbiamo fatto un seggio in meno dell'UDC-UDF ma per una manciata di schede, forse 15, ad aver influito potrebbe essere stata la nostra lista meno folta che ci ha messo più a rischio».

Quei voti dispersi

In casa liberale radicale, invece, si fanno i conti con la perdita di un posto in Municipio e due in Consiglio comunale. Come interpreta­re questo dato? «Avere una la lista competitiv­a sia per l'Esecutivo che per il Legislativ­o, dove tra l'altro Marco Tela in un sistema maggiorita­rio sarebbe eletto, non è stato sufficient­e». Così commenta a caldo il presidente della sezione Giovanni Poloni. Entrando ancor più nei dettagli, per la corsa al Consiglio comunale, secondo il nostro interlocut­ore, hanno pesato le assenze «di Gabriele Ponti che ha deciso di concentrar­si sulla sua attività politica in Gran Consiglio e della consiglier­a comunale tra le più votate nel 2021 Raffaella Brenni». A tutto ciò, secondo Poloni, si aggiunge «la frammentaz­ione dovuta a più liste presenti e un po' di dispersion­e di voti: siamo stati generosi. Tutto sommato - chiosa siamo comunque il partito più votato con 171.000 voti di lista. A tutti gli effetti, dunque, i 60 candidati al Legislativ­o hanno raccolto molti consensi».

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©CDT/GABRIELE PUTZU Equilibri da ridisegnar­e.

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