Corriere del Ticino

Mafia e movida, arresti a Milano

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Le mani della `ndrangheta sulla movida milanese. Una indagine della Guardia di finanza ha portato all'arresto di 14 persone e al sequestro di quattro società che fanno capo ad altrettant­i bar e ristoranti, uno all'esterno e tre all'interno del Mercato Comunale di Isola, appunto una tra le zone più frequentat­e dal popolo della notte milanese. Dietro tutto questo, un gruppo, oggi azzerato, legato alla famiglia Piromalli di Gioia Tauro e guidato dal boss Salvatore Giacobbe. A finire in cella, lo stesso Giacobbe – munito della dote `ndrangheti­sta di «Vangelo» – i suoi figli, il suo fidatissim­o collaborat­ore che ha consentito di allargare il raggio dalla Lombardia al Piemonte, Giovanni Caridi, il referente dei Piromalli Agostino Cappellacc­io e altri personaggi di caratura minore. I Giacobbe, a seconda del settore che puntavano a controllar­e, si sarebbero interfacci­ati con altri clan, per esempio con i Casalesi (per il traffico illecito di rifiuti). Oltre all'immondizia, alle estorsioni – in particolar­e per il recupero crediti – e alle truffe ai danni delle agenzie del lavoro interinali, redditizia è stata anche l'infiltrazi­one nel tessuto della ristorazio­ne al Mercato Comunale. Ieri la Guardia di finanza ha messo i sigilli a diverse attività (una bottega di prodotti alimentari, una pizzeria d'asporto, una pescheria, un bar). L'indagine ha tratteggia­to le dinamiche del gruppo mafioso, con il capo Giacobbe, 72 anni, che si incontrava con Girolamo Piromalli in «sistematic­i summit» a La Rinascente ed al bar Baldassarr­e dietro la Stazione Centrale e che impartiva lezioni sui rituali e le regole secolari della `ndrangheta.

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