Corriere del Ticino

Una lunga scia di sangue da Monaco di Baviera allo Stade de France

/ Già in due occasioni, nel 1972 e nel 1996, i Giochi sono stati presi di mira - Le bombe di Boston

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I grandi eventi sportivi, anche a motivo della gigantesca risonanza mediatica che li accompagna, sono stati più volte nel mirino dei terroristi.

Il 5 e 6 settembre 1972, a Monaco di Baviera, un gruppo di terroristi palestines­i entrò nel villaggio olimpico e sequestrò alcuni atleti israeliani. L'intervento della polizia, che non disponeva di forze speciali, si risolse in un bagno di sangue. Alla fine i morti furono 17 (11 atleti israeliani, 5 terroristi, 1 poliziotto tedesco).

Il 27 luglio 1996, ad Atlanta, ancora un attentato alle Olimpiadi, al Centennial Olympic Park: una persona rimase uccisa, altre 111 ferite. A compierlo, un estremista anti-abortista, Eric Rudolph, il quale fu arrestato nel maggio 2003.

L'8 gennaio 2010, a Cabinda, in Angola, la nazionale di calcio del Togo fu attaccata da colpi di mitragliat­rice durante la Coppa d'Africa. Morirono l'autista del bus e due membri dello staff togolese: Abalo Amelete, allenatore in seconda, e Stanislas Ocloo, addetto stampa. Alcuni giocatori furono feriti, anche gravemente. Tra loro il portiere Kodjovi Obilale, che dovette per questo in seguito abbandonar­e la carriera profession­istica.

Il 15 aprile 2013 a Boston, durante la tradiziona­le maratona, due bombe furono piazzate a pochi metri dal traguardo: 3 i morti e 264 i feriti. A compiere l'attentato furono due fratelli di origine cecena: Tamerlan e Dzhokhar Tsarnaev.

Il 13 novembre 2015, a Parigi, è ricordato come il giorno del Bataclan, il teatro in cui morirono 137 persone (compresi 7 attentator­i) e altre 416 rimasero ferite. Ma la prima esplosione di quella tragica sera, alle 21.20, avvenne davanti a un ristorante vicino all'ingresso D dello Stade de France, dove era in corso l'amichevole FranciaGer­mania. La bomba causò due morti, tra cui l'attentator­e, Ukashah Al-Iraqi. Dieci minuti dopo, alle 21.30, un secondo ordigno detonò davanti a un fast food vicino all'ingresso H, causando la morte del solo attentator­e, Ali al-Iraqi. Alle 21.53 un'altra bomba esplose a fianco di un McDonald's, a circa 400 metri dallo stadio, uccidendo l'attentator­e, Bilal Hadfi, e ferendo 11 persone.

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