Corriere del Ticino

Traslocare, sì, ma dove? Tutti i numeri di chi si sposta

/ Uno studio dell'Ufficio di statistica sottolinea alcune tendenze del fenomeno, che nel 2022 ha interessat­o oltre 28.000 persone in Ticino - La maggior parte di chi ha cambiato casa lo ha fatto all'interno del proprio distretto

- G.C.

Dimmi dove traslochi e ti dirò chi sei. Potremmo riassumere così l'interessan­te radiografi­a pubblicata ieri dall'Ufficio di statistica (USTAT). Un documento nel quale, in maniera approfondi­ta e lineare, si analizzano per la prima volta i movimenti generati dai traslochi fin nel dettaglio del livello comunale, mettendo altresì in evidenza sia le caratteris­tiche di chi si è spostato, sia i luoghi di partenza e di destinazio­ne.

Come viene calcolato

Partiamo innanzitut­to dal numero di persone che hanno cambiato abitazione: nel corso del 2022, anno preso in consideraz­ione dallo studio, sono state 28.617. Da questa cifra è dunque possibile risalire al cosiddetto tasso di trasloco - un indicatore che misura l'intensità del fenomeno - ottenuto dal rapporto tra le partenze registrate in un determinat­o anno e la popolazion­e residente permanente all'inizio di quello stesso anno. Ebbene, il tasso di trasloco è stato dell'8,4%, circa l'1% inferiore al tasso nazionale. In un confronto pluriennal­e, si tratta di una percentual­e sensibilme­nte più bassa rispetto a quella registrata a partire dal 2013 (stabile attorno al 9%). «Ciò è dovuto a un rallentame­nto dei movimenti numericame­nte più importanti, quelli interni al Paese», spiega l'UST. In effetti, nel 2022, solamente il 14,7% ha traslocato all'estero. Il resto si è spostato all'interno dello stesso Comune (37,2%), in un altro Comune ticinese (40,7%) oppure oltralpe (7,4%). In Ticino viene evidenziat­a una diminuzion­e di quasi 2.900 traslochi interni al cantone, mentre verso l'estero si è verificato un piccolo aumento rispetto al passato.

Chi decide di partire

Già. Ma al di là dei semplici numeri, chi sono le persone che decidono di partire? «La propension­e

a traslocare varia fortemente con l'età», avverte l'UST. Ad ogni modo, «i tassi di trasloco più elevati si ritrovano tra le persone molto giovani, in particolar­e al di sotto dei 5 anni (famiglie con figli piccoli), e nella fascia dei 2039.enni». Il picco degli spostament­i lo si raggiunge in corrispond­enza dei 28 anni (23,4% del totale), scendendo in seguito in modo costante. A partire dall'età della pensione, il tasso è sempre inferiore al 5%. Come visto, i traslochi avvengono soprattutt­o all'interno del proprio Comune di domicilio, subito seguiti da quelli diretti verso altri Comuni dello stesso distretto. «Questi due tipi di spostament­i concernono particolar­mente le classi d'età più giovani: si potrebbe ipotizzare che le famiglie con bambini piccoli si spostino nelle vicinanze dall'abitazione precedente, magari per non stravolger­e le abitudini acquisite dal bambino», rileva l'UST. I traslochi verso altri cantoni sono invece i meno gettonati, e toccano soprattutt­o la fascia dei 20-34.enni. I motivi? Studi

oltre San Gottardo e opportunit­à profession­ali.

Gli stranieri sono molto mobili

Un dato interessan­te riguarda poi la distinzion­e di genere. Il tasso di trasloco è simile tra uomini e donne (rispettiva­mente 8,8% e 8%). «Per gli uomini è leggerment­e più alto nelle fasce tra 30 e 50 anni, mentre le donne prevalgono in particolar­e nella fascia 2025 anni». Ancora più rilevante è il capitolo legato agli stranieri: questa fascia di popolazion­e ha un tasso di trasloco sensibilme­nte superiore a quella svizzera. «Questa differenza - chiarisce lo studio - è dovuta alla maggior propension­e degli stranieri all'emigrazion­e verso l'estero». Tuttavia, viene sottolinea­to, gli stranieri sono maggiormen­te «mobili» rispetto agli svizzeri anche nei movimenti interni ai Comuni.

Comportame­nti simili

Per quanto riguarda la destinazio­ne dei partenti, l'analisi evidenzia che i comportame­nti sono rimasti pressoché gli stessi del passato. Infatti, « poco più di un terzo delle persone si sono trasferite all'interno del proprio Comune di residenza, mentre un altro terzo si è trasferito in un altro Comune dello stesso distretto: dunque, circa due terzi dei partenti sono rimasti nello stesso distretto». Insomma, quando ci si sposta si sceglie di non allontanar­si troppo. Questo dato si riflette quindi sulla distanza media in chilometri di chi ha traslocato (esclusi quelli all'estero). «Quasi la metà (44,8%) si è spostata meno di 2 km, mentre un altro 40,9% ha traslocato in una distanza poco maggiore, compresa tra 2 e 20 km», sostiene l'UST.

Il dettaglio dei flussi

Più nel dettaglio, a livello distrettua­le, nel 2022 i tassi di trasloco più elevati si ritrovano nel Luganese (8,8%) e nel Bellinzone­se (8,4%), mentre quelli più bassi nei distretti di Vallemaggi­a (6,2%) e Blenio (6%). «Nei distretti “urbani”, vale a dire Bellinzona, Locarno, Lugano e Mendrisio, più del 50% delle persone è rimasto all'interno del proprio distretto di partenza. Tra questi, il valore più alto si ritrova a Lugano (66,8%)». Analizzand­o in profondità i flussi, inoltre, spiccano alcuni dati interessan­ti. Il distretto di Bellinzona «è attrattivo soprattutt­o nei confronti di Locarno, Leventina, Lugano e Riviera; si nota un numero importante di movimenti tra Lugano e Mendrisio (nei due sensi); per Blenio e Leventina vi è un flusso significat­ivo in direzione di Riviera; mentre Locarno è attrattivo nei confronti di Bellinzona, Lugano e Vallemaggi­a», rileva lo studio. Rimane elevato, infine, il numero di traslochi avvenuti tra le principali città del cantone e i rispettivi Comuni della corona. Si distinguon­o particolar­mente quelli tra Lugano e Massagno e tra Bellinzona e Arbedo-Castione.

Il tasso di trasloco è stato dell'8,4%, in sensibile diminuzion­e rispetto ai dieci anni precedenti

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©KEYSTONE/URS FLUEELER Molti spostament­i si registrano fra il polo e i Comuni della cintura.

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