Strage di Erba: 7 ore di rimpalli ma la revisione deve attendere
/ Parola alla difesa dei coniugi Olindo e Rosa nel corso del processo alla Corte d'Appello di Brescia – Gli avvocati chiedono di ammettere nuove prove e testimonianze, decisione in luglio
«Nuove prove non valutate». «Errori nell'inchiesta». «Falsa memoria e suggestioni nel riconoscimento del testimone Mario Frigerio». «Ritardo mentale di Rosa Bazzi». «Spaccio di droga e faida tra bande a Erba come movente alternativo del massacro». Parola alla difesa ieri in Corte d'Appello a Brescia nella seconda udienza per la richiesta di revisione del processo per la strage di Erba dell'11 dicembre 2006.
In aula sono intervenuti per quasi 7 ore, a turno, i quattro legali del pool che difende Olindo Romano e Rosa Bazzi, i coniugi condannati in via definitiva all'ergastolo per l'omicidio di Raffaella Castagna, Youssef Marzouk, Paola Galli e Valeria Cherubini e per il tentato omicidio di Mario Frigerio, ferito gravemente.
La difesa contesta quelli che sono per l'accusa i pilastri fondamentali: la testimonianza di Frigerio, le confessioni, poi ritrattate, di Olindo Romano e Rosa Bazzi e la macchia di sangue di Valeria Cherubini sul battitacco dell'auto dei coniugi, ritenuta «fantasma» dalla difesa.
In tribunale a Brescia era presente Azouz Marzouk, marito di Raffaella Castagna e padre di Youssef. «Porto avanti questa battaglia per tutti, per dare pace ai miei cari – ha ribadito ieri –. Ci sono tante cose che non tornano e che devono essere accertate». Grande curiosità per il processo. Dall'alba di ieri, fuori dal tribunale di Brescia erano presenti decine di persone, in attesa per poter assistere all'udienza.
«Ci sono prove che non sono state valutate e nessuno può negare la novità e il valore di questi nuovi elementi ha esordito Nico d'Ascola –. Ci sono stati errori e confusioni nell'inchiesta». Fabio Schembri è entrato nel merito della testimonianza di Frigerio: «Il testimone non ha riconosciuto Olindo e ha parlato di un aggressore sconosciuto. Successivamente ha sviluppato una falsa memoria, indotta da suggestioni e legata a un deficit cognitivo e alla sua amnesia anterograda, causata dall'esposizione al monossido di carbonio». Le consulenze della difesa mettono in discussione anche la dinamica dell'omicidio di Youssef Marzouk. «Le macchie di sangue del bambino non sono compatibili con la dinamica descritta nella confessione da Rosa Bazzi», ha detto Patrizia Morello.
Le condizioni mentali
La difesa presenta una nuova perizia sulle condizioni mentali di Olindo e Rosa e sostiene che le confessioni sarebbero state indotte. «Olindo ha un disturbo di personalità e Rosa Bazzi un ritardo mentale – ha detto Schembri –. Le sentenze invece li descrivono come astuti, intelligenti, capaci di simulare. La realtà è che le confessioni sono state un atto di generosità, confessano Rosa per salvare Olindo e Olindo per salvare Rosa».
La difesa chiede alla corte di ammettere le nuove prove e testimonianze e di riaprire il processo. La decisione probabilmente nella prossima udienza, fissata per il 10 luglio.