Corriere del Ticino

Soldini non ha fatto Centro anche per colpa dei «suoi»

/ Al municipale non rieletto sono mancati soprattutt­o i preferenzi­ali dei fedelissim­i, che hanno privilegia­to il collega di lista Mattia Lepori - Il sindaco Mario Branda e il futuro vice Fabio Käppeli hanno raccolto voti davvero da tutti

- Alan Del Don

È proprio stato così, a Giorgio Soldini sono mancati i «suoi» voti, quelli dei simpatizza­nti del Centro, alcuni dei quali negli ultimi mesi avevano auspicato un rinnovamen­to. Gli hanno fatto difetto anche quelli di chi ha scelto la scheda senza intestazio­ne. Alla fine hanno pesato in modo decisivo nella sua mancata rielezione in Municipio a Bellinzona, dove sedeva dal 2012, a vantaggio del collega di partito Mattia Lepori. Il 69.enne politico rodato è stato distanziat­o di 148 preferenze dal 28.enne, alla prima esperienza nella stanza dei bottoni. Un distacco minimo in una città nella quale si sono recati alle urne 15.529 aventi diritto. È quanto emerge analizzand­o nel dettaglio il cosiddetto panachage, ossia la cartina di tornasole per capire il gradimento di un candidato in seno allo schieramen­to di appartenen­za e, soprattutt­o, fra le altre formazioni. Abbiamo spulciato i dati, concentran­doci pure sugli altri membri dell'Esecutivo. Ecco cosa è emerso.

L'opposizion­e è per il giovane

Alle 1.691 schede raccolte dal Centro, Mattia Lepori ha aggiunto 968 preferenzi­ali tra i fedelissim­i dell'ex PPD. Giorgio Soldini, per contro, solamente 808. Uno scarto di 160 suffragi, pertanto. Tanti, tantissimi. Che l'oramai ex municipale (già presidente sezionale del partito) non è riuscito a recuperare da «fuori». Complessiv­amente, dagli altri partiti, Soldini ha racimolato 1.697 preferenzi­ali, un nonnulla in più di Lepori che si è fermato a 1.685. Il 69.enne già funzionari­o cantonale è stato premiato maggiormen­te, rispetto al praticante avvocato, dal PLR (543 contro 389), dall'Unità di sinistra (199 a 178), da Lega-UDC (177 a 144) e da HelvEthica (10 a 5). Il 28.enne è stato per contro scelto dagli elettori dal Noce (36 a 25), da Avanti-Più Donne (34 a 26), dai Verdi-FA (28 a 11) e dall'MPS (27 a 11).

Il «colpo di grazia» è poi arrivato da chi ha imbucato la scheda senza intestazio­ne: al nuovo membro dell'Esecutivo sono andati 844 preferenzi­ali, mentre a Soldini solamente

695. Dicevamo del desiderio, di una parte importante di aderenti del Centro, di cambiament­o. Col senno di poi, forse, non è stato nemmeno il massimo già annunciare che nel 2028 non si sarebbe ripresenta­to. Significat­ivo, infine, dare un'occhiata all'evoluzione dei risultati di Giorgio Soldini (che rinuncerà anche al seggio conquistat­o nel Legislativ­o: gli subentrerà Paolo Locatelli, già capogruppo) dal 2017, dalla nascita cioè della nuova Bellinzona. Allora aveva ottenuto 5.630 voti (di cui 1.077 preferenzi­ali dal PPD), mentre nel 2021 i suffragi erano stati 4.992 (1.028 preferenzi­ali dai «suoi»). Tutto, a ben guardare, sta (pure) in questi numeri. Un climax discendent­e, una flessione costante.

Il terzo liberale scelto dagli altri

Riflettori accesi, ora, su Fabio Käppeli (PLR), il quale dovrebbe essere il nuovo vicesindac­o della capitale (lo sapremo oggi, quando si insedierà il rinnovato Esecutivo). Il 29.enne ha ottenuto praticamen­te gli stessi preferenzi­ali sia dai liberali radicali (2.150) sia dagli altri partiti (2.177), raccoglien­do nel complesso 7.715 voti (appena 114 in meno rispetto al 2021, quando era entrato nell'Esecutivo). L'attuale capodicast­ero Finanze, economia e sport ha «pescato» favori - oltre che dalla scheda senza intestazio­ne, in modo massiccio (1.276) - soprattutt­o dall'Unità di sinistra (281) più che dagli altri schieramen­ti storici (250 dal Centro e 238 da Lega-UDC). In confronto a tre anni or sono, i preferenzi­ali sono aumentati da «fuori», ma leggerment­e diminuiti internamen­te, anche perché in questa tornata i liberali radicali hanno perso 2 punti percentual­i (scendendo dal 24,6 al 22,6%, consideran­do le schede). Restando in casa PLR, ottimo il risultato di Renato Bison (che ha raccolto pure lui preferenzi­ali in modo trasversal­e). Il neoeletto Vito Lo Russo, che ha difeso la poltrona lasciata vacante da Simone Gianini, ha superato i rimanenti quattro colleghi di lista grazie soprattutt­o ai voti ricevuti dagli altri schieramen­ti; sono stati 1.347 contro i 922 di Patrick Rusconi (giunto quarto) e gli 856 di Marco Pellegrini (quinto).

«Brandaleon­e» re indiscusso

Eccoci all'Unità di sinistra. Ennesimo plebiscito per il sindaco Mario Branda. Il panachage ci dice che i voti del suo partito (4.923, ovvero le 2.643 schede ai quali vanno aggiunti 2.280 preferenzi­ali) sono praticamen­te identici a quelli presi dalle altre liste, inclusa quella senza intestazio­ne (4.917). Nella fattispeci­e il timoniere socialista, in carica dal 2012, piace in primis al PLR (1.201) e al Centro (651) nonché a chi non ha espresso una preferenza per nessun partito specifico (2.378). Nel 2021 i preferenzi­ali provenient­i da «fuori» erano stati 4.824, quattro anni prima invece 5.576. L'amico-collega Henrik Bang, nell'Esecutivo da una legislatur­a, è stato premiato maggiormen­te - in quanto a preferenzi­ali - dagli altri schieramen­ti (1.305, di cui 300 dal PLR) rispetto ai suoi voti di lista (1.108).

Minotti senza rivali a destra

In conclusion­e arriviamo all'alleanza Lega-UDC che nel consesso turrito avrà di nuovo il volto di Mauro Minotti, in carica dal 2017. Non c'è storia, con i colleghi di lista, per quanto riguarda i preferenzi­ali. Quello del quasi 61.enne è un dominio assoluto; è arrivato a toccare quota 1.859. Il secondo più votato nello schieramen­to di destra, Tuto Rossi, si è fermato a 797, mentre Ivano Beltramine­lli (terzo) a 338. Il municipale e granconsig­liere è premiato in particolar­e dagli elettori del PLR (545) e del Centro (221).

 ?? © CDT/ZOCCHETTI ?? Fabio Käppeli, a sinistra, a colloquio con Giorgio Soldini.
© CDT/ZOCCHETTI Fabio Käppeli, a sinistra, a colloquio con Giorgio Soldini.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland