Corriere del Ticino

Arbedo-Castione 2024 come Airolo 1980?

/ In attesa di chiarire le «irregolari­tà sistematic­he» constatate domenica, ricordiamo i brogli di 44 anni fa

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Il caso di Arbedo-Castione, sulla bocca di tutti in questi giorni, riporta alla mente quanto accaduto 44 anni fa in un altro Comune ticinese. Era il 27 aprile 1980. Quando già erano stati diramati i risultati ufficiosi, giunse un comunicato dell'Ufficio cantonale di accertamen­to: «Preso atto dei sospetti d'irregolari­tà avanzati dagli uffici di spoglio attorno alle operazioni di elezione del Municipio di Airolo, è sospesa la proclamazi­one e pubblicazi­one dei risultati, e il materiale di voto è trasmesso al Dipartimen­to dell'interno per un'inchiesta amministra­tiva».

La frode (poi) accertata consisteva in 42 schede abusive appartenen­ti alla lista numero uno (PPD) e recanti preferenze soprattutt­o per i candidati numero undici (Alfonso Ramelli, sindaco uscente) e numero sette (Livio Lombardi, municipale uscente) della stessa lista. Per il procurator­e pubblico Dick

Marty «le irregolari­tà erano di certo dovute a un illecito», e fu sporta d'ufficio denuncia contro ignoti. «È da escludere un errore da parte dell'elaborator­e elettronic­o e degli incaricati del centro elettronic­o sia nella preparazio­ne del materiale di voto per il Comune di Airolo, sia nell'elaborazio­ne delle schede votate di Airolo», scrisse nel rapporto. «È pure da escludere che lo scambio di schede tra due cassette sia avvenuto in modo fortuito o a seguito di errore durante le operazioni di voto o di spoglio».

Il Consiglio comunale dell'ente locale leventines­e presentò una dichiarazi­one, sottoscrit­ta da tutti i partiti, in cui chiedeva al Governo di indire nuove elezioni. Il 23 novembre 1980 il liberale Edo Beffa conquistò il maggior numero di voti personali (929) nell'elezione per il Municipio, battendo il sindaco uscente del PPD Alfonso Ramelli (841). Una votazione fotocopia, ma con cifre diverse, rispetto ai risultati di aprile. Stesse persone elette in Municipio, stessa ripartizio­ne di seggi, con maggioranz­a relativa conservata dal PPD. Per la prima volta, dopo alcuni decenni, la massima carica del Comune passò dal PPD al PLR.

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