I titoli bancari si riprendono, in attesa del taglio dei tassi
/ Dopo anni di scarsa attrattività, le azioni delle banche europee da gennaio guadagnano oltre il 25% - Gli «share buyback» sono in aumento
A seguito della crisi finanziaria globale del 2008, il settore bancario è stato per anni il meno interessante per gli investitori, con rendimenti e performance generalmente inferiori ad altri settori. Ma dall'anno scorso qualcosa è cambiato, soprattutto in Europa. Negli ultimi dodici mesi l'indice di riferimento per il settore Stoxx Europe 600 Banks è infatti progredito di oltre il 33% (e di oltre il 25% da inizio anno) raggiungendo il livello più alto degli ultimi sei anni. E c'è di più: le banche del Vecchio continente stanno superando le rivali statunitensi per la prima volta in oltre un decennio in termini di rendimento del capitale.
Va detto che, rispetto agli USA, la ripresa del settore bancario in Europa dopo il 2008 è stata più lenta a causa soprattutto dell'implementazione delle regole del pacchetto di riforme «Basel 3». Ma il 2023, nonostante il relativo calo delle attività tradizionalmente lucrose per gli istituti bancari quali la negoziazione e la concessione di crediti, è stato uno degli anni più redditizi per le banche europee grazie all'aumento dei tassi di interesse. Infatti, come abbiamo già riferito in precedenza, nel 2023 il margine netto da interessi delle banche del Vecchio continente è salito a quasi 380 miliardi di euro (270 miliardi l'anno prima ) - un dato che, ricordiamo, aveva fatto emergere la questione degli extraprofitti, stimati in almeno 100 miliardi di euro.
A livello di performance in Borsa, alcuni titoli sono stati particolarmente premiati. Tra questi UBS, che dopo l'acquisizione della rivale Credit Suisse un anno fa ha guadagnato circa il 70%. Ancora meglio ha fatto UniCredit, il cui titolo sul listino milanese negli ultimi dodici mesi è salito di oltre l'80%, raggiungendo il livello più alto da 13 anni.
Stando a un'analisi di Barclays, il rendimento medio del capitale delle banche europee è salito al 13% nel 2023. Tuttavia, le banche europee restano ancora sottovalutate rispetto alle loro omologhe statunitensi. Per colmare questo divario di valutazione e riconquistare gli investitori scoraggiati dai divieti di distribuzione dei dividendi e dalle imposte sulle plusvalenze dopo la pandemia, quest'anno gli istituti di credito europei hanno promesso di restituire agli azionisti oltre 120 miliardi di euro, di cui 74 miliardi tramite dividendi e 47 miliardi tramite il riacquisto di azioni. Questo si traduce in un aumento del 54% dei rendimenti di capitale rispetto al 2022, di gran lunga superiore a tutti gli anni almeno dal 2007, secondo i dati compilati da UBS. Uno dei maggiori annunci di distribuzione di quest'anno è stato quello di UniCredit, che ha promesso di versare 8,6 miliardi di euro - l'intero utile per il 2023 agli azionisti. UBS, dal canto suo, propone un dividendo di 70 centesimi, un aumento del 27% rispetto ai 55 centesimi dell'anno scorso.
Resta ora da vedere quanto potrà durare il ritorno di fiamma del settore bancario europeo. Infatti, se la BCE e altre banche centrali e inizieranno a tagliare i tassi nel corso dell'anno, come si prevede, il margine netto da interessi probabilmente subirà una pressione.