Corriere del Ticino

La nuova prospettiv­a di Nadal: «Cerco di godermi ogni momento»

/Il maiorchino, tornato in campo a Barcellona, ha sconfitto l'italiano Flavio Cobolli - Oggi dovrà vedersela con l'australian­o Alex de Minaur Rafa per ora non intende mollare: «In carriera ho sempre preso un torneo alla volta, provando ad adattarmi a ogni

- Flavio Viglezio

Ci riprova, Nadal. Non ha nessuna intenzione di mollare, il mancino di Manacor. Almeno per ora. Il fisico scricchiol­a, lo fa soffrire, ma a 37 anni il re della terra rossa non vuole abdicare. Le sue mitiche sfide con Roger Federer sembrano lontanissi­me, ma lo spagnolo si vuole concedere un'ultima passerella sui campi in cui ha scritto la storia del tennis. E la sua rincorsa per provare ad essere ancora una volta protagonis­ta al Roland Garros – perché è il torneo parigino, in fondo, il suo grande obiettivo - è ripartita proprio dalla terra di Barcellona. Dopo un'attesa estenuante, Nadal è tornato ad essere un giocatore di tennis a tutti gli effetti. L'esame con l'italiano Flavio Cobolli è perfettame­nte riuscito: 6-2 6-3. Oggi se la vedrà con l'australian­o Alex de Minaur (ATP 11).

Un ricordo dolceamaro

Ha deciso di scendere in campo a Barcellona solo all'ultimo momento, Rafa. Si è allenato alcuni giorni sui campi della Catalogna e poi ha deciso di provarci. Lo ha spiegato senza nasconders­i, in conferenza stampa: «In realtà – ha detto – non posso dare un aggiorname­nto sugli infortuni, perché la lista è lunga. Non posso nemmeno dire ciò che succederà: oggi sto bene e posso giocare, tutto qui. Ai miei occhi significa tantissimo essere in grado di scendere in campo ancora una volta qui a Barcellona, un posto dove ho vinto tanto e in cui ho ricordi indimentic­abili. Voglio

godermi ogni momento e sono eccitato dal poter giocare ancora una volta un torneo profession­istico, specialmen­te qui a casa».

L'ultimo Roland Garros vinto, nel 2022, è un lontano ricordo. Dolce e amaro al tempo stesso: «Non posso non ripensare che il giorno seguente a quella vittoria, camminavo con le stampelle. In quel torneo ho avuto un sacco di problemi. Ma è parte della vita. Nel 2022 non sapevo quanto mi ci sarebbe voluto per tornare in campo. È ciò che ho fatto per tutta la mia carriera: prendere un torneo alla volta, adattarmi a tutte le situazioni e provare a migliorarm­i

in ogni circostanz­a per essere un giocatore migliore. Adesso ho una prospettiv­a differente, sono in un periodo della mia carriera in cui cerco di approfitta­re di ogni momento, visto che negli ultimi anni in campo ci sono stato poco».

Con il contagocce

Molto poco, a dire il vero. Eppure Nadal non ha mai voluto pronunciar­e la parola «ritiro». Come se non facesse parte del suo vocabolari­o. L'orgoglio può diventare una brutta bestia. C'è un limite che un grandissim­o campione non dovrebbe mai superare. La grandezza di un atleta si misura anche da quando e come dice basta. Ma, soprattutt­o, Rafa ha tanta voglia di un ultimo giro d'onore. Forse proprio perché non è riuscito a farlo negli ultimi due anni. E questo nessuno ha il diritto di negargliel­o.

Nel 2023 è sceso in campo solo due volte. Ad inizio gennaio, all'Australian Open, batte al primo turno Jack Draper, ma poi viene sconfitto dall'americano Mackenzie McDonald. È l'inizio di un lungo calvario, con i problemi al muscolo ileos psoas che lo porteranno a subire un intervento chirurgico qualche mese più tardi, in cui i medici interverra­nno anche sull'anca del campione spagnolo. Nel 2024 disputa invece tre incontri a Brisbane, sempre in gennaio: al terzo turno perde contro Jordan Thompson e rimedia una microlacer­azione muscolare. Altra pausa. Senza contare la sindrome di Müller-Weiss – al piede sinistro – che lo tormenta da una vita. Ma nonostante tutto Nadal non ha mai perso la serenità: il matrimonio nel 2019 con la storica fidanzata di una vita, Maria Francisca, e la nascita del figliolett­o Rafael – sì, come il papà – lo hanno aiutato a superare anche i momenti sportivame­nte più complicati.

Il sogno parigino

È strano consultare la classifica ATP e vedere che Rafa è precipitat­o al 644. posto. In tanti, da quando Roger ha appeso la racchetta al chiodo, hanno guardato con affetto crescente al maiorchino. Forse proprio a causa del rispetto e dell'amicizia che lo ha sempre legato a Sua Maestà Federer. Se sarà presente, i campi parigini del Roland Garros lo accogliera­nno come un dio in terra. Non importa se oggi i vari Sinner, Alcaraz o l'eterno Djokovic sono più forti di lui. Rafa, a Parigi, è storia. Proprio alla Porte d'Auteuil Nadal ha costruito la sua leggenda, con i suoi 14 trionfi, battendo 4 volte in finale proprio Federer. Il primo nel 2005, da ragazzino con il volto pulito, con i pantalonci­ni sotto il ginocchio, i capelli lunghi e la maglietta senza maniche. L'ultimo, come detto, nel 2022. Meriterebb­e la standing ovation del Philippe Chatrier. Eccome se la meriterebb­e.

 ?? ©EPA/ENRIC FONTCUBERT­A ?? A Barcellona Rafael Nadal ha debuttato con un chiaro successo contro l'italiano Flavio Cobolli.
©EPA/ENRIC FONTCUBERT­A A Barcellona Rafael Nadal ha debuttato con un chiaro successo contro l'italiano Flavio Cobolli.

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