Corriere del Ticino

Le bufale, i pesci d'aprile e l'arca di Noè

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Siamo inondati e pieni ogni giorno di fake news, dall'inglese globalizza­to. Le cosiddette bufale, in italiano, da non confondere con le femmine dei bufali. Mi sono sempre chiesto cosa avessero fatto di male questi animali per aggiudicar­si questo termine: forse perché si vuol far credere che siano delle vacche? Comunque sia, il primo d'aprile li supera tutti di gran lunga: i pesci d'aprile si mescolano con le bufale e le balle raccontate nel network. «In dialétt a disarésum: I ball da Frà Lüca».

Anche noi abbiamo fatto fatica a distinguer­e lo scherzo dalla notizia vera, dalla bufala. Qualche esempio: a Morcote è rifiorito l'albero degli spaghetti che si credeva estinto; in nome della protezione degli animali non ci saranno più conigliett­i di Pasqua di cioccolato e neppure le uova e le galline; è stata trovata una mucca che nuotava allegramen­te in una piscina; i pappagalli potranno essere ascoltati come testimoni nei tribunali, oppure la principess­a Kate che si posta come la famiglia felice, e chi più ne ha più ne metta. E se i pesci d'aprile esistesser­o davvero ma non sono ancora stati scoperti? Vero o falso? Vieni avvolto da una nuvola di dubbi: adesso come devo considerar­la la notizia,

Dante in quale cantico della Divina Commedia l'avrebbe inserita? Da piccolo o ci cascavi e facevi la figuraccia del boccalone e due risate o la capivi subito e cercavi di farci cascare qualche altro credulone. Insomma: gli extraterre­stri esistono davvero o sono storie inventate? Le peggiori fake news sono quelle inventate sulla pelle delle genti in guerra, non sai più distinguer­e chi è la vittima e chi è il carnefice. Per confondere un po' le acque e le menti ci aggiungere­i pure il politicame­nte corretto. Ma in politica esiste ancora il politicame­nte corretto? Avrei qualche dubbio in proposito, sarà una falsa notizia anche quella. Alla continua ricerca del senso del nostro tempo caotico, frenetico e scriteriat­o, sono arrivato alla conclusion­e che per mettere a posto il tutto ci vorrebbe un nuovo diluvio universale, con un unico dubbio su chi possa essere il nuovo Noè e su chi potrebbe costruire la nuova arca.

Mauro Holtmann

Bedano

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