Corriere del Ticino

Sull'aggregazio­ne con Locarno per Lavertezzo è punto e a capo

/ Dopo le elezioni, nel Comune più «piccolo» del Ticino il timone passa ai contrari all'unione con la Città Marzio Della Santa, capo Enti locali: «La nuova maggioranz­a ribalta le prospettiv­e, in vista un possibile congelamen­to»

- Jona Mantovan

È stata la prima dichiarazi­one del nuovo sindaco di Lavertezzo (1.255 abitanti per 0,9 km2), appena saputo l'esito del voto alle elezioni comunali del 14 aprile. In sostanza, l'idea di Andrea Berri (52 anni, lista «Per il paese», eletto con 420 voti e in compagnia di altri due municipali sui cinque seggi) è di affossare sul nascere il progetto di aggregazio­ne con Locarno. Un progetto necessario per far fronte alla «situazione finanziari­a fragile», come aveva giustifica­to il precedente Esecutivo, guidato dall'uscente e non più ricandidat­a Tamara Bettazza («Per Lavertezzo») in una lettera aperta in risposta alla raccolta firme (arrivata a 304) promossa dai contrari, nella quale si citava anche il fatto di aver «approfondi­to altri scenari, ma senza la garanzia che siano realistici e realizzabi­li».

Sguardo al futuro

Ma cosa succederà, ora? Marzio Della Santa, responsabi­le della Sezione Enti locali (il servizio del Cantone principalm­ente preposto a compiti di vigilanza sui Comuni), sottolinea come nonostante il cambiament­o politico, il processo formale di aggregazio­ne continui. Ci si aspetta però una reazione da parte delle neonominat­e autorità di Lavertezzo: «Verosimilm­ente, dobbiamo attenderci una lettera nella quale il nuovo Municipio esprima il suo attuale punto di vista. È evidente che questo cambiament­o non può passare inosservat­o. Vedremo i passi che intraprend­eranno per sottolinea­re il cambio di impostazio­ne», rileva il 57.enne.

Il nostro interlocut­ore sottolinea tuttavia un paio di aspetti: «Qualsiasi decisione spetta unicamente al Consiglio di Stato, in quanto autore dell'istituzion­e della Commission­e di studio. E come l'ha istituita, ha il diritto di cambiarne

la composizio­ne. Oggi non esiste una base legale che permetta di interrompe­re un progetto di studio, ma ciò che può accadere è una sorta di congelamen­to dello stesso, nell'attesa di comprender­e meglio le posizioni o di definire nuovi scenari».

Tra Gordola e Cugnasco-Gerra

Il processo di aggregazio­ne tra la Città e Lavertezzo è ancora all'inizio, nonostante i progressi amministra­tivi degli ultimi mesi. L'intesa tra i due «ex sindaci», Tamara Bettazza da una parte e Alain Scherrer dall'altra, aveva portato alla consegna di una lettera direttamen­te nelle mani del consiglier­e di Stato Norman Gobbi, titolare del Dipartimen­to Istituzion­i.

Oggi, però, le cose stanno diversamen­te e il vento potrebbe «girare» a favore di altre realtà. È proprio Della Santa a ricordare come le altre opzioni sul tavolo siano Gordola o Cugnasco-Gerra. «Immagino

che le autorità di Lavertezzo, nelle prossime settimane, si adopereran­no anche per cercare di stabilire dei contatti con quei Comuni che reputano essere “sposi ideali”, dato il cambiament­o di impostazio­ne politica confermato dopo le elezioni».

Vista la situazione «vivace» sul fronte delle aggregazio­ni in tutto il Locarnese, l'agenda dell'ufficio inizia a riempirsi.

Una serie di incontri

Lo conferma sempre il caposezion­e degli enti locali: «Già dall'istituzion­e della Commission­e di studio da parte del Consiglio di Stato, avevamo annunciato l'intenzione, una volta passate le elezioni, quindi tra fine maggio e giugno, di organizzar­e una serie di incontri con i comuni del comprensor­io per capire meglio quale sia la posizione di ognuno sul tema».

Locarno, comunque, non sembra essere del tutto fuori

dai giochi: «È necessario capire quale sia lo scenario più funzionale. Tenendo presente che le aggregazio­ni devono avvenire dal basso: devono essere le comunità locali a determinar­si».

Sono solo i primi passi

Il processo, tuttavia, è ancora lungo e, come ricordato anche nella lettera aperta del precedente Municipio della località sul Piano, quelli mossi finora sono stati solo i primi passi. «Corretto, siamo all'inizio, anche se sottolineo che i due Comuni, negli ultimi mesi, avevano lavorato piuttosto intensamen­te. Almeno per quanto ne sappiamo», precisa Della Santa.

E chissà che, nel difficile incastro alla ricerca di una soluzione al «tetris» delle fusioni, un aiuto non possa arrivare dal nuovo vicesindac­o di Locarno, in passato vicesindac­o di Lavertezzo: Claudio Franscella, del Centro.

Qualsiasi decisione spetta al Governo, non esistono infatti basi legali per fermare un progetto di studio Marzio Della Santa capo della Sezione degli enti locali

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© CDT/CHIARA ZOCCHETTI Le altre opzioni sul tavolo per Lavertezzo sono un'aggregazio­ne con Gordola oppure con Cugnasco-Gerra.

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