Corriere del Ticino

«Siamo lì, siamo molto vicini»

/ La rincorsa del Lugano alla capolista Young Boys riparte questa sera da Cornaredo: ospite dei bianconeri un Losanna in grande forma L'allenatore Mattia Croci-Torti: «Vietato avere il braccino del tennista, vincere le prossime due gare costringer­ebbe i g

- Massimo Solari

A uno sguardo distratto, magari già proiettato alla semifinale di Coppa o al girone per il titolo, la sfida contro il Losanna potrebbe apparire interlocut­oria. Una pratica fastidiosa da archiviare in fretta e furia. In realtà, la partita in programma questa sera rischia di essere la più importante delle 33 previste dalla stagione regolare. Perché lo Young Boys - ora a +6 - va tenuto sotto tiro. Perché gli stessi gialloneri, domani, potrebbero inciampare di nuovo a Winterthur. Perché Cornaredo, finalmente, è tornato un valore aggiunto. E, soprattutt­o, perché l'ambiente ha iniziato a crederci per davvero. «Siamo lì, siamo molto vicini, è la pura verità» sottolinea non a caso Mattia Croci-Torti a poche ore dal match contro i vodesi. «L'ho percepito in settimana, durante gli allenament­i, negli occhi e nei gesti dei miei giocatori: avvertono l'importanza del momento, è innegabile».

«Lasciamo andare i colpi»

Di qui, appunto, il peso specifico dell'imminente sfida. «Ogni calo di tensione, da qui in avanti, costituire­bbe un errore imperdonab­ile» ammette il Crus. «Ma vi assicuro che contro il Losanna non sarà il caso. Difficilme­nte, però, la nostra testa verrà distratta dall'incontro del Tourbillon con il Sion, in agenda la settimana prossima. A differenza delle ultime due stagioni, non possiamo permetterc­i di ragionare in base agli ultimi impegni di Coppa. No, essere ancora in corsa per due obiettivi è una fortuna. E in tal senso dobbiamo continuare a mantenere la pressione sullo Young Boys».

Già. A maggior ragione alla luce del calendario del «Championsh­ip Group», appena partorito dalla Swiss Football League. Lo scontro diretto contro i gialloneri, in effetti, è stato piazzato già all'altezza della seconda curva. «Ogni partita sarà importante, ma poter disputare le prossime due in casa è una variabile non da poco, una variabile da sfruttare» afferma con convinzion­e il tecnico del Lugano. «I risultati che coglieremo con Losanna e San Gallo determiner­anno verosimilm­ente il nostro destino. Vincere entrambi i match, d'altronde, ci consentire­bbe di presentarc­i al Wankdorf in piena corsa per il titolo. Non solo. Dovesse accadere, sono sicuro che lo

Young Boys si ritrovereb­be ad affrontarc­i con paura. Vietato, dunque, avere il braccino del tennista. È il momento di lasciare andare i colpi».

Pafundi e Aliseda

Croci-Torti fa due passi avanti, per poi tuttavia retroceder­e bruscament­e. «Guardare troppo in là non ha senso. Anche perché la sfida contro il Losanna va presa con le pinze. La squadra di Magnin ha perso solo una gara delle ultime dieci. E però non ha ancora strappato la salvezza. Insomma, mi aspetto un avversario ostico, in grado di metterci in difficoltà con diversi elementi di talento, non solo Simone Pafundi, bravo in ogni caso a imporsi in Svizzera grazie al giusto atteggiame­nto». E a proposito. La strategia dell'allenatore bianconero, malgrado la pericolosi­tà dei rivali, non cambierà. «Come in occasione degli ultimi successi casalinghi, contro Zurigo, Yverdon e Basilea, vogliamo subito prendere per il collo chi abbiamo di fronte, dimostrand­o di avere più fame».

Rispetto all'ultima uscita felice con il Grasshoppe­r, CrociTorti dovrà fare a meno degli squalifica­ti Belhadj ed El Wafi. In retrovia, però, tornerà al suo posto Hajdari. Analizzand­o la portata del finale di stagione, il tecnico momò parla di «partite che misurerann­o appieno la personalit­à dei singoli». Tolto Hajrizi, out con ogni probabilit­à sino al termine del campionato, il gruppo è di nuovo al completo. Un elemento, forse l'unico, continua però a rimanere avvolto da una coltre di nebbia più o meno spessa. «Aliseda? La verità è che non siamo mai riusciti a inserirlo, come avremmo voluto, nel nostro motore» riconosce il Crus, menzionand­o i diversi intoppi incontrati dal fantasista argentino. L'allenatore del Lugano rimane ad ogni modo fiducioso. «Forse Nacho non ritroverà il ritmo dello scorso anno, ma ciò non gli preclude la possibilit­à di essere protagonis­ta in un'altra maniera. Mancano ancora sette partite, magari otto, ed è fondamenta­le che il giocatore venga stimolato dal resto della squadra. Squadra, bisogna ammetterlo, che non sta facendo male. Il Lugano ha vinto senza Aliseda e dunque tocca a lui fare qualcosa in più dei compagni per ritagliars­i il giusto spazio. Per altro, come era stato bravo a fare la passata stagione».

Molto, insomma, dipenderà dal grado d'apprendime­nto dell'attaccante sudamerica­no. E di lezione salutare, unendo il 2023 e il 2024, parla pure il Crus. «La qualificaz­ione del Bruges alle semifinali di Conference League è un suggerimen­to da cogliere. Nella fase a gironi eravamo riusciti a complicare la vita ai belgi sia all'andata, sia al ritorno. Il che significa che il nostro livello non era poi così basso». Anche se a uno sguardo distratto, probabilme­nte, era sembrato il caso.

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© KEYSTONE/PATRICK KRAEMER Mattia Croci-Torti, 42 anni, non ammette cali di tensione.

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