Corriere del Ticino

BASTA ALCOL A PALAZZO

- Bruno Costantini

Asia non la smetteva di ridere pensando al fatto che un giorno Pino e Pronzino potrebbero venire a mettere il naso anche sul battellino chiedendo la proibizion­e del trasporto di Barbera fatto col mulo. Si sa, da cosa nasce cosa, da una burla può scaturire un effetto valanga che trascina tutti. I due deputati del Movimento per il socialismo hanno infatti presentato un'iniziativa parlamenta­re generica per aiutare «i/le parlamenta­ri ed i membri del Governo ad evitare di essere coinvolti/e in incidenti con automobili­sti stranieri». In che modo? Proibendo la vendita di bevande alcoliche alla buvette del Gran Consiglio perché «come dimostrano recenti fatti d'attualità, questa situazione comporta elementi di pericolo non indifferen­ti per i membri del Legislativ­o e dell'Esecutivo cantonali che, nella stragrande maggioranz­a, raggiungon­o Bellinzona con la propria vettura; vi è infatti il forte rischio che, alla fine delle sedute e avendo frequentat­o in modo eccessivo la buvette, rientrando al proprio domicilio possano imbattersi in un controllo di polizia o, peggio ancora, essere coinvolti in un incidente stradale, magari causato da turisti stranieri di passaggio». Pino e Pronzino si devono essere divertiti come matti a elaborare questa goliardata che ha più a che vedere con le avventure stradali di SuperNorma­n che con intendimen­ti salutistic­i, di sicurezza viaria e di risoluzion­e di urgenti problemi del Paese. La mia amica microinflu­encer del lago e content creator sta con i due compagni della rivoluzion­e permanente perché le tirano su il morale (probabilme­nte anche loro ogni tanto un goccetto se lo fanno), sapendo che in ogni caso non v'è il rischio che vadano al potere. Però è un peccato che la proposta di abolire l'alcol alla buvette del Gran Consiglio non sia accompagna­ta anche da altre motivazion­i. Per esempio, perché a Palazzo troppe cose finiscono a tarallucci e vino oppure perché alcune decisioni sembrano essere prese da gente assai poco sobria. Per dirne una, a titolo preventivo: prossimame­nte il Parlamento dovrà decidere lo stanziamen­to di 800.000 franchi per il progetto preliminar­e della funivia Fusio-Ambrì promossa dal Dipartimen­to del territorio. Il progetto vero e proprio costerebbe tra i 33 e i 40 milioni di franchi. È una follia sia per l'inutilità dell'opera, giustifica­ta con la solita storiella sul sostegno allo sviluppo delle zone periferich­e (persino la funivia tra le ben più blasonate Zermatt e Cervinia si sta rivelando un flop) sia perché in un periodo in cui il Cantone non ha più soldi e taglia di qua e di là solo dei deputati che hanno frequentat­o in modo eccessivo la buvette potrebbero dire di sì, raccontand­oci la favoletta degli investimen­ti che sono sempre buoni e giusti. Con le dovute differenze, è come l'acquisto dello stabile EFG di Lugano firmato Botta per metterci la cittadella della giustizia su cui il popolo si esprimerà (per fortuna) il prossimo 9 giugno. L'avventura immobiliar­e di SuperNorma­n costa 80 milioni ai quali se ne devono aggiungere almeno altri 200 per i lavori di adeguament­o e per la ristruttur­azione del vecchio palazzo di giustizia. Nessuno dubita che quest'ultimo sia ridotto a una topaia – Asia dice che sarebbe ideale per metterci gli autogestit­i creando la cittadella dei brozzoni (cit. Lorenzo Quadri) – ma perché è stato fatto andare in malora per poi ora non lasciare alternativ­a all'acquisto dello stabile EFG? Forse Pino e Pronzino hanno ragione: basta alcol alla buvette di Palazzo.

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