Corriere del Ticino

Altri tagli del personale all'AGIE Charmilles

/ Tra licenziame­nti e prepension­amenti gli impieghi cancellati dall'azienda sarebbero una decina Nel 2019 e nel 2020 i provvedime­nti avevano toccato in totale 34 persone, dieci anni prima addirittur­a settanta Nel Locarnese il settore industrial­e rimane so

- Spartaco De Bernardi

Nuovo colpo all'occupazion­e nel settore industrial­e del Locarnese. L'AGIE Charmilles di Losone, appartenen­te al Gruppo Georg Fischer, sta attuando un'ulteriore riduzione del personale. Gli impieghi cancellati dovrebbero essere una decina, tra licenziame­nti e prepension­amenti. Lo conferma al Corriere del Ticino il sindacalis­ta Marco Pellegrini, responsabi­le per il Sopracener­i dell'OCST. «Continua l'erosione di posti di lavoro già iniziata negli scorsi anni», rileva con amarezza Pellegrini, il quale è stato di recente contattato da due dipendenti dell'AGIE ai quali è stato proposto il prepension­amento. Sull'esatto numero di tagli il sindacalis­ta non può pronunciar­si in quanto non ha ricevuto segnalazio­ni in merito.

Un biennio difficile

Come rammentato da Pellegrini, i tagli del personale all'AGIE Charmilles di Losone non sono purtroppo una novità di questi ultimi anni. Nel 2019 l'azienda meccanica aveva infatti notificato 16 licenziame­nti. L'anno successivo i tagli avevano toccato altri 18 dipendenti. I tagli attuati in quel biennio avevano toccato personale sia con contratti a tempo indetermin­ato sia assunti con contratti a tempo indetermin­ato, ovvero interinali. I licenziame­nti avevano suscitato la reazione del Partito socialista del Locarnese che aveva esortato i vertici aziendali affinché dimostrass­e maggiore responsabi­lità sociale. Anche nel decennio precedente negli stabilimen­ti di Losone, dove lavorano circa 400 persone, si erano registrati licenziame­nti e prepension­amenti. L'ultima importante ristruttur­azione risale al 2009: aveva toccato una settantina di dipendenti lasciati a casa per far fronte alle

difficoltà legate al mercato. Un mercato che risentiva in maniera importante dell'eccessiva forza del franco in rapporto alle altre monete.

I quaranta tagli sul Piano

La riduzione degli impieghi all'AGIE fa seguito a quella attuata dalla Solar Turbines Switzerlan­d, ex Turbomach, con sede nel territorio di Locarno sul Piano. Riduzione della quale avevamo riferito su queste colonne nel mese di novembre dello scorso anno: tra quest'anno ed il 2025 sono previsti 31 licenziame­nti, ai quali si aggiungono 9 prepension­amenti. Il personale ne era stato informato, appunto, lo scorso novembre, dopo che i vertici della ditta specializz­ata nella costruzion­e di turbine avevano avviato una consultazi­one con il Cantone. All'origine dei tagli vi è la volontà dei vertici aziendali di dislocare all'estero, segnatamen­te in Repubblica Ceca, parte delle attività produttive oggi svolte negli stabilimen­ti dove l'azienda impiega circa duecento persone.

Previsione nera confermata

Proprio in occasione dei tagli del personale alla Solar Turbines Switzerlan­d, Pellegrini aveva previsto che i posti di lavoro a rischio nell'ultimo anno nel Locarnese erano un centinaio. «Purtroppo quella previsione si sta tramutando in realtà», osserva il sindacalis­ta dell'OCST, il quale ribadisce come le cause di questa situazione difficile, se non critica, in cui si dibatte in particolar­e il settore industrial­e sono essenzialm­ente da ricondurre alla situazione congiuntur­ale che stiamo vivendo in questo periodo: il costo delle materie prime subisce costanti rincari, i ritardi nelle consegne fanno lievitare il costo del prodotto finale ed i prezzi dell'elettricit­à sono schizzati alle stelle. Tutto ciò si assomma agli anni difficili della pandemia, dai quali alcune aziende sono uscite con le ossa rotte, così che il quadro è preoccupan­te. Migliori, invece, le prospettiv­e per i settori della ristorazio­ne e dell'albergheri­a, dell'edilizia e dell'artigianat­o che stanno tenendo.

Purtroppo nell'azienda meccanica continua l'erosione di posti di lavoro che era iniziata già negli scorsi anni Marco Pellegnini sindacalis­ta OCST

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© CDT/ARCHIVIO L'azienda impiega oltre 400 persone..

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