Corriere del Ticino

Viaggio in Oriente tra amore e fantasmi

- A.M.

Prendete un Paese che oggi è di moda in Occidente, sinonimo di esotismo e spaesament­o (anche al cinema da Lost in Translatio­n a Perfect Days). Aggiungete­vi un pizzico di autobiogra­fia e ravvivate il sapore grazie alla presenza di una grande attrice che non delude mai. Questa la ricetta di Sidonie au Japon, terzo lungometra­ggio della regista parigina Elise Girard che al Paese del Sol Levante aveva già fatto allusione nel titolo del suo film d'esordio Belleville-Tokyo (2010), ciò che le valse un'uscita nelle sale nipponiche con tour promoziona­le di una settimana in diverse città. È la stessa esperienza che vive Sidonie Perceval (l'impagabile Isabelle Huppert), scrittrice affermata ma in crisi d'ispirazion­e che, dopo molte esitazioni, decide di accettare l'invito del proprio editore giapponese in occasione della riedizione del suo primo romanzo. Il viaggio alla scoperta di un universo sconosciut­o si trasforma ben presto in un percorso onirico, durante il quale Sidonie ritrova l'ispirazion­e, grazie all'affetto dei suoi lettori e alla relazione amorosa che nasce con l'editore, chiudendos­i definitiva­mente alle spalle la porta che la lega al proprio doloroso passato dopo le apparizion­i, per nulla spaventose, del fantasma del marito defunto. Il ritmo fin troppo lento della narrazione è reso più movimentat­o dallo spirito ironico e divertito di Isabelle Huppert che ancora una volta veste come un guanto un nuovo personaggi­o del suo ormai infinito (e stupefacen­te) campionari­o di figure femminili. «Sidonie au Japon» Regia di Elise Girard. Con Isabelle Huppert, Tsuyoshi Ihara, August Diehl (Francia-Germania-Svizzera-Giappone 2023, 95').

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