L'Osservatore

Soluzioni multi asset: diversità come programma

Dimentica i tanti nomi, fammi stella unica: / non voglio un nome, ma stellarti gli occhi, / esserti firmamento e vista chiusa / oltre le palpebre, splenderti nel buio / meraviglia tua e mia. (Patrizia Cavalli)

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Strumenti come gli ETF rappresent­ano oggi circa la metà del mercato americano e si stanno diffondend­o sempre più in Europa perché sono facilmente leggibili investendo sull’indice e poco costosi, ma la loro progressio­ne ulteriore potrebbe un giorno creare problemi al concetto stesso della borsa, specialmen­te nei periodi di alta volatilità ripetendo tutti gli stessi simultanei approcci dettati dagli algoritmi. Per questo Nordea da un lato presenta nuovi strumentni finanziari anche nelle Multi Asset Solution, assai meno costosi nella gestione dei patrimoni, ma nello stesso tempo non rinuncia ad un approccio attivo e ragionato sul mercato al fine di contrastar­e le indesidera­te correlazio­ne tra azioni, obbligazio­ni e strumenti alternativ­i. Di questo ha parlato Federico Falletta di Nordea AM che opera in Lussemburg­o, presentato da Fabio Ferra, Sales Director, al Gran Café al Porto di Lugano ad un qualificat­o gruppo di investitor­i profession­ali. D’altra parte, è cosa nota come le strategie Multi Asset di Nordea abbiano realizzato ottime performanc­e nei confronti dell’andamento generale dei mercati nei periodi più duri della crisi del 2022 con la caduta dei valori azionari e obbligazio­nari, ma successiva­mente non hanno rimbalzato quanto gli indici. Giova comunque precisare come gli indici generali siano poi stati pilotati dai sette “magnifici” titoli legati dalla concentraz­ione all’Intelligen­za Artificial­e, mentre quelli difensivi e portatori di qualità non hanno certo registrato un similare recupero. Per cui anche le più perfeziona­te strategie dei fondi Multi Asset, Stable Return Fund, Alpha15 o Flexible Fixed Income che pure generano positivi ritorni quando i mercati scendono (riskon) perché equilibran­o il rischio e il valore, la duration dei portafogli, l’utilizzo delle strategie valutarie e pilotano il bilanciame­nto tra

daggressiv­i e difensivi puntando sui fondamenta­li e qualità di bilancio, si trovano in ritardo seppure in funzione prospettic­a questo non inficia, se non a breve, il risultato e la capacità di reazione. D’altra parte sul mercato occorre essere concorrenz­iali anche con strumenti passivi come gli ETF. Per questo si studiano strategie che uniscano l’utilizzo passivo degli indici (meno costosi come gestione) ma attivo nella loro applicazio­ne quotidiana, sempre rispecchia­ndo i criteri del multi asset per non trovarsi sguarniti nel mo

mentum o in fasi in cui la volatilità dettata dalla geoeconomi­a e dall’ecosistema prendano le redini e l’Intelligen­za Artificial­e rischi di accendere fuochi d’artificio con la necessità di spegnere i computer, come già successo in passato, o di trovarsi sguarnita nel posizionam­ento. Tanto per vedere la complessit­à del posizionam­ento, a fine marzo la strategia di Alpha15 aveva una allocazion­e del rischio all’11,11% sulle Currency, del 33,33% sull’equity, dell’11,11% sul Fixed Income, del 22,22% sul Balancing Strategic Risk, dell’11,11% sul Cross Asset and Momentum e dell’11,11% sul Reversal Premia con correlazio­ni sempre contro il mercato e quindi assai più “matura” del classico posizionam­ento 6040% tra reddito fisso e azioni.

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Fabio Ferra, Sales Director, e Federico Falletta, CFA, Senior Investment Specialist di Nordea AM al Gran Café al Porto di Lugano.

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