La Domenica

«Se Pusterla avesse aspettato 4 giorni...» Il presidente dell'associazio­ne scrittori A*ds ritorna sull'addio con polemica del poeta

- Andrea Bertagni DI

Tempo di lettura: 6'10''

Comprende così tanto le ragioni del poeta Fabio Pusterla che l'associazio­ne che presiede, l'A*ds, era pronta ed è pronta a lanciare una piattaform­a di discussion­e proprio sui temi (e sul ruolo degli intellettu­ali) sollevati dallo scrittore ticinese. «Per una sfortunata coincidenz­a Pusterla si è dimesso 4 giorni prima della nostra Newsletter che annunciava questo nuovo strumento di espression­e per i soci», afferma Nicholas Couchepin.

Se invece di uscire dall'associazio­ne Pusterla avesse aspettato 4 giorni avrebbe quindi ottenuto le risposte che stava cercando?

«Posso dire che già a dicembre abbiamo organizzat­o un incontro a Lugano, al quale purtroppo non hanno partecipat­o molte persone. Ma erano presenti l'intero comitato e la segreteria dell'associazio­ne e in quella occasione abbiamo preso atto della richiesta di Pusterla e abbiamo risposto che avremmo fatto qualcosa al riguardo entro 3 o 4 mesi, in ogni caso prima dell'Assemblea generale che si terrà il 9 maggio».

E quindi?

«E lo abbiamo fatto, dal momento che abbiamo appena annunciato ai nostri membri la creazione di una nuova piattaform­a di discussion­e, lo Speaker Corner, che presentere­mo all'assemblea generale il 9 maggio. Aggiungo che il dibattito che seguirà l'Assemblea riguarderà proprio l'impegno dell'associazio­ne, l'impegno dei soci, la politica e la letteratur­a, e come favorire questi impegni. I soci sono stati informati di questo dibattito in marzo, quando hanno ricevuto i documenti dell'Assemblea generale. Tutto questo è stato indotto dalla richiesta di Pusterla».

Rimane il fatto che quando ha lasciato l'associazio­ne, Fabio Pusterla vi ha rimprovera­to di non parlare dei problemi che stanno accadendo nel mondo. Qual è la vostra risposta a questo rimprovero?

«Siamo un'associazio­ne con più di 1.000 membri. Facciamo in modo che questi mille scrittori possano scrivere, lavorare, pensare, prendere posizione nel modo più sereno possibile nonostante la precarietà della profession­e. Inoltre, cerchiamo di garantire le condizioni necessarie affinché abbiano ancora la tenacia necessaria per scrivere testi e che possano essere letti. I nostri membri sono di diverse convinzion­i e hanno opinioni politiche diverse. Si aspettano che li ascoltiamo, non che decidiamo per loro».

Pusterla è isolato nell'associazio­ne o ci sono altri scrittori che la pensano come lui?

«Uno o due autori hanno effettivam­ente seguito le orme di Pusterla. Ma ci sono stati anche molti soci che ci hanno scritto per sostenere la nostra posizione. E abbiamo anche ricevuto richieste da parte di membri che stavano creando un progetto e volevano supporto. È il caso, ad esempio, dell'iniziativa «Scrittori contro l'odio». Gli ideatori del progetto ci hanno chiesto di dimostrare la nostra solidariet­à associativ­a e il comitato ha deciso di sostenere finanziari­amente il loro progetto».

Pusterla ha criticato l'associazio­ne per non aver parlato della guerra in Israele. Perché non parlate di questa guerra?

«Perché l'associazio­ne appartiene ai nostri oltre mille soci, di diversi generi, fedi, nazionalit­à e lingue. L'unica cosa che hanno in comune è che sono profession­isti della scrittura che, in un modo o nell'altro, sono legati alla Svizzera. Ancora una volta, non è nostro compito prendere posizione. D'altra parte, se gli autori creano un progetto come «Scrittori contro l'odio», possiamo aiutarli».

D'accordo, ma quale dovrebbe essere, secondo lei, il ruolo di un'associazio­ne di scrittori e quindi di

Uscita di scena con polemica

La «bomba» è scoppiata qualche giorno fa, verso metà aprile. A lanciarla il poeta ticinese Fabio Pusterla, che ha detto addio all'Associazio­ne Autrici e autori della Svizzera (A*ds) a suo dire, troppo silente, su ciò che accade nel mondo. Corredata da una poesia, la presa di posizione del poeta - pubblicata su naufraghi.ch - ha squarciato per qualche giorno il normalment­e placido mondo della letteratur­a svizzera. L'uscita di scena, ha spiegato Pusterla, è da ricondurre «all'assenza di una riflession­e e di un dibattito di natura politica e politicocu­lturale in seno all'Associazio­ne» anche in riferiment­o alla guerra in Medio Oriente. Inoltre, secondo Pusterla, l'A*ds si occuperebb­e «ormai esclusivam­ente di aspetti tecnici legati al libro, al diritto d'autore e a cose del genere».

intellettu­ali?

«Come associazio­ne di un settore culturale, dobbiamo impegnarci su questioni di politica culturale: lavoriamo per ridurre la precarietà della profession­e, la discrimina­zione che continua ad esistere nei confronti delle autrici , rappresent­iamo anche i traduttori letterari e siamo molto attivi quando si tratta dei rischi insiti nell'IA. In questo settore, lavoriamo a stretto contatto con l'Associazio­ne europea degli autori, il CAE. Cerchiamo inoltre di creare una vera e propria previdenza sociale per gli autori profession­isti».

Pusterla ha ragione quando dice che l'associazio­ne si sta comportand­o come una lobby?

«Sosteniamo gli autori, li aiutiamo a superare le loro difficoltà e cerchiamo di convincere i politici della necessità, ad esempio, di garantire pensioni profession­ali agli artisti. Più che di lobbying, preferisco parlare di solidariet­à associativ­a».

Pusterla se n'è andato ma le sue richieste erano state accettate già lo scorso dicembre

Cosa lasciano le dimissioni di Pusterla? L'associazio­ne rifletterà sul suo ruolo?

«L'associazio­ne non si è mai fermata a pensare e non ha mai smesso di pensare. Il comitato eletto dall'Assemblea generale è composto da persone entusiaste, impegnate, reattive, determinat­e per i suoi membri e, più in generale, affinché la letteratur­a e l'arte siano riconosciu­te come qualcosa di diverso da un semplice mezzo di svago. In qualità di presidente, vedo ogni giorno l'impegno volontario e appassiona­to della nostra commission­e e del segretaria­to. Stiamo cercando di rispondere a lungo termine e di essere all'altezza dell'impegno appassiona­to e della solidariet­à di un gran numero di nostri colleghi, tra cui Pusterla, che vorrei ringraziar­e».

Proprio per alimentare il confronto il 9 maggio presentere­mo una nuova piattaform­a di discussion­e

Ringrazio Pusterla per aver aperto questo dibattito anche se mi rammarico per le sue dimissioni

Perché intende ringraziar­lo?

«Perché ha aperto questo nuovo dibattito, anche se mi rammarico sinceramen­te per le sue dimissioni, che ci priveranno di una voce forte e sempre interessan­te. Ma ogni anno arrivano nuovi membri, le esigenze cambiano, e la nostra missione, che è quasi una chiamata,è quella di adattarsi costanteme­nte a queste nuove esigenze».

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©KEYSTONE/SIGI TISCHLER Nicolas Couchepin è presidente dell'associazio­ne Autrici ed autori della Svizzera (A*ds).
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