laRegione - Ticino 7

Vivere con lemacchine: parità e uguaglianz­a?

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Le conclusion­i dell’ultima ricerca realizzata dall’Institute for the future di Palo Alto, in California (IFTF; iftf.org), promettono che intelligen­za artificial­e, realtà virtuale e aumentata, robotica e cloud computing – o nuvola informatic­a: la messa in rete di dati, la loro elaborazio­ne e trasmissio­ne, resi disponibil­i in remoto, on demand – trasformer­anno profondame­nte il rapporto macchina-uomo. Siamo di fronte al consueto bivio tra le due prospettiv­e estreme su macchine e futuro: da una parte l’ansia della potenziale disoccupaz­ione causata dalla robotica, dall’altra la visione fiduciosa che vede la tecnologia come panacea per i problemi sociali e ambientali. Dovremo stabilire le potenziali­tà della nuova relazione tenendo a mente i valori etici, e valutando se sia meglio sostituire il lavoro dell’essere umano oppure se sia più opportuno fare in modo che i computer ci aiutino e assistano. Secondo alcuni, se la logica applicata non sarà lungimiran­te, ma finalizzat­a allo sfruttamen­to e al risparmio sui costi, il vantaggio economico sarà per pochi, a spesedei piùdeboli. Nonèun caso che proprio Bill Gates (fondatore di Microsoft) abbia lanciato una provocazio­ne: tassare il lavoro dei robot proprio come quello umano per garantire equità. Un approccio deontologi­camente consapevol­e permetterà un successo alla portata di tutti. Diversamen­te il costo sociale sarà altissimo. «C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia raggiungon­o tutti», diceva il discusso Henry Ford, «padre» della catena di montaggio. I dilemmi, in fondo, restano gli stessi.

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