Taranto. Una città tra due mari
Molti la sottovalutano, ingannati anche dalle cronache. Invece il centro pugliese e i suoi dintorni nascondono ricchezze storiche, gastronomiche e paesaggistiche che non hanno nulla da invidiare ad altre rinomate città italiane.
Taranto è sovente al centro dell’attenzione pubblica italiana per i noti problemi legati all’inquinamento e all’incertezza sul futuro dei suoi impianti siderurgici. Può dunque apparire bizzarro proporla come meta per un viaggio; in realtà, la seconda città pugliese è suggestiva e interessante, e offre svariate sorprese al turista, sia sotto il profilo culturale e storico, sia da quello gastronomico. Fondata nel 706 a.C. da un gruppo di Spartani (fu la sola e unica colonia di Sparta al di fuori del Peloponneso), si affermò come ricco centro ellenico, circondato da terre fertili e situata sul mare Ionio in posizione strategica e riparata. Indipendente per molti secoli e conquistata dai romani nel 209 a.C., durante il Medioevo passò dai longobardi ai bizantini agli spagnoli – il massiccio Castello Aragonese annesso alla Città vecchia domina l’ingresso dal mare – per poi divenire un fiorente principato e porto militare. Questa vocazione è stata rafforzata nel 1889, con la creazione di un imponente arsenalemilitare tutt’ora attivo.
Il tesoro perduto
Apartire dal 1965, con lamessa inproduzione del più grande centro siderurgico d’Europa, Taranto è divenuta un fondamentale polo industriale. Oggi, a causa di un insufficiente adeguamento degli impianti e del forte impatto ambientale, la città vive unmomento difficile dal punto di vista economico. La presenza del Mar Piccolo, la laguna costiera interna a forma di otto che si estende per oltre 20 km², ha contrassegnato l’aspetto e l’economia della città. Con una salinità inferiore rispetto al
mare aperto e le sorgenti vulcaniche calde, ha offerto un ambiente ideale dal punto di vista ittico. Nonostante il forte inquinamento provocato dalle industrie adiacenti, il Mar Piccolo pare resistere ed è ancora area di coltura, soprattutto della celebre cozza tarantina. Aesso si accede attraverso ilmaestosoPonte girevole, simbolo diTaranto, che collega l’isola della città vecchia alla città nuova. Con la sua struttura in acciaio, è tra le prime attrazioni per visitatori e residenti ogni volta che si apre per consentire il passaggio delle navi dellaMarinaMilitare.
Storia e culto
Entrare nella città vecchia è un’esperienza unica. Man mano che ci si addentra fra i suoi edifici antichi in parte cadenti e in parte restaurati, si ha la sensazione di procedere a ritroso nel tempo. Al suo interno si trova la bella cattedrale di SanCataldo, la più antica di Puglia. Edificata su una precedente chiesa medievale del VII secolo, ha un impianto bizantino anche se la facciata, edificata nel 1713, è tipicamente barocca.
Assolutamente da non perdere la visita al pregevole Museo archeologico nazionale ( MARTA), di cui è stato inaugurato un nuovo piano nel 2016. Si tratta di una delle più grandi collezioni dimanufattidi età greco-romana di tutto il mondo e ha consentito di concentrare in un solo luogo oggetti e opere a lungo disperse. Due sale, in particolare, sono dedicate alle sculture in marmo risalenti all’età ellenistica, tra cui figurano statue realizzate con il marmo bianco proveniente dalle cave dell’isola di Paros, nelle Cicladi. Di notevole importanza la collezione di oggetti in oro, con esemplari di straordinaria fattura, nonché piccoli oggetti di uso comune, tra cui specchi, scatole porta trucco e spilloni.
In corso Vittorio Emanuele al civico 39, nel Borgo Antico di Taranto, si può visitare su prenotazione l’Ipogeo Bellacicco, una struttura che narra la storia di Taranto sin dall’epoca geologica risalente a circa 65 milioni di anni fa. Si sviluppa su tre livelli per complessivi700m² e per 14msottoil livellostradale. Le mura perimetrali risalgono alla dominazione bizantina, mentre è molto probabile che il muro che separa la struttura dal mare abbia origini magno-greche.
Sapori di mare
Ma il visitatore che sceglie Taranto come meta non può rinunciare ad assaporare le sue innumerevoli proposte gastronomiche. La Puglia, del resto, è zona di eccellenza alimentare, nonsolo per il clima assai mite, ma anche per la passione che tutti i pugliesi hanno per la cucina e le loro tradizioni alimentari. Apartire dal pesce, sempre freschissimo e presente sui banchi dei mercati in numerose varietà. Per assaggiarlo si può scegliere una delle rusticissime ed economiche osterie che si affacciano sul Mar Piccolo lungo via Giuseppe Garibaldi, nella Città vecchia, oppure optare per uno dei ristoranti di livello che offrono menù raffinati ispirati alla tradizione.