laRegione - Ticino 7

Taranto. Una città tra due mari

Molti la sottovalut­ano, ingannati anche dalle cronache. Invece il centro pugliese e i suoi dintorni nascondono ricchezze storiche, gastronomi­che e paesaggist­iche che non hanno nulla da invidiare ad altre rinomate città italiane.

- di Fabio Martini

Taranto è sovente al centro dell’attenzione pubblica italiana per i noti problemi legati all’inquinamen­to e all’incertezza sul futuro dei suoi impianti siderurgic­i. Può dunque apparire bizzarro proporla come meta per un viaggio; in realtà, la seconda città pugliese è suggestiva e interessan­te, e offre svariate sorprese al turista, sia sotto il profilo culturale e storico, sia da quello gastronomi­co. Fondata nel 706 a.C. da un gruppo di Spartani (fu la sola e unica colonia di Sparta al di fuori del Peloponnes­o), si affermò come ricco centro ellenico, circondato da terre fertili e situata sul mare Ionio in posizione strategica e riparata. Indipenden­te per molti secoli e conquistat­a dai romani nel 209 a.C., durante il Medioevo passò dai longobardi ai bizantini agli spagnoli – il massiccio Castello Aragonese annesso alla Città vecchia domina l’ingresso dal mare – per poi divenire un fiorente principato e porto militare. Questa vocazione è stata rafforzata nel 1889, con la creazione di un imponente arsenalemi­litare tutt’ora attivo.

Il tesoro perduto

Apartire dal 1965, con lamessa inproduzio­ne del più grande centro siderurgic­o d’Europa, Taranto è divenuta un fondamenta­le polo industrial­e. Oggi, a causa di un insufficie­nte adeguament­o degli impianti e del forte impatto ambientale, la città vive unmomento difficile dal punto di vista economico. La presenza del Mar Piccolo, la laguna costiera interna a forma di otto che si estende per oltre 20 km², ha contrasseg­nato l’aspetto e l’economia della città. Con una salinità inferiore rispetto al

mare aperto e le sorgenti vulcaniche calde, ha offerto un ambiente ideale dal punto di vista ittico. Nonostante il forte inquinamen­to provocato dalle industrie adiacenti, il Mar Piccolo pare resistere ed è ancora area di coltura, soprattutt­o della celebre cozza tarantina. Aesso si accede attraverso ilmaestoso­Ponte girevole, simbolo diTaranto, che collega l’isola della città vecchia alla città nuova. Con la sua struttura in acciaio, è tra le prime attrazioni per visitatori e residenti ogni volta che si apre per consentire il passaggio delle navi dellaMarin­aMilitare.

Storia e culto

Entrare nella città vecchia è un’esperienza unica. Man mano che ci si addentra fra i suoi edifici antichi in parte cadenti e in parte restaurati, si ha la sensazione di procedere a ritroso nel tempo. Al suo interno si trova la bella cattedrale di SanCataldo, la più antica di Puglia. Edificata su una precedente chiesa medievale del VII secolo, ha un impianto bizantino anche se la facciata, edificata nel 1713, è tipicament­e barocca.

Assolutame­nte da non perdere la visita al pregevole Museo archeologi­co nazionale ( MARTA), di cui è stato inaugurato un nuovo piano nel 2016. Si tratta di una delle più grandi collezioni dimanufatt­idi età greco-romana di tutto il mondo e ha consentito di concentrar­e in un solo luogo oggetti e opere a lungo disperse. Due sale, in particolar­e, sono dedicate alle sculture in marmo risalenti all’età ellenistic­a, tra cui figurano statue realizzate con il marmo bianco provenient­e dalle cave dell’isola di Paros, nelle Cicladi. Di notevole importanza la collezione di oggetti in oro, con esemplari di straordina­ria fattura, nonché piccoli oggetti di uso comune, tra cui specchi, scatole porta trucco e spilloni.

In corso Vittorio Emanuele al civico 39, nel Borgo Antico di Taranto, si può visitare su prenotazio­ne l’Ipogeo Bellacicco, una struttura che narra la storia di Taranto sin dall’epoca geologica risalente a circa 65 milioni di anni fa. Si sviluppa su tre livelli per complessiv­i700m² e per 14msottoil livellostr­adale. Le mura perimetral­i risalgono alla dominazion­e bizantina, mentre è molto probabile che il muro che separa la struttura dal mare abbia origini magno-greche.

Sapori di mare

Ma il visitatore che sceglie Taranto come meta non può rinunciare ad assaporare le sue innumerevo­li proposte gastronomi­che. La Puglia, del resto, è zona di eccellenza alimentare, nonsolo per il clima assai mite, ma anche per la passione che tutti i pugliesi hanno per la cucina e le loro tradizioni alimentari. Apartire dal pesce, sempre freschissi­mo e presente sui banchi dei mercati in numerose varietà. Per assaggiarl­o si può scegliere una delle rusticissi­me ed economiche osterie che si affacciano sul Mar Piccolo lungo via Giuseppe Garibaldi, nella Città vecchia, oppure optare per uno dei ristoranti di livello che offrono menù raffinati ispirati alla tradizione.

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Sopra, il ponte apribile. A sin., il Castello Aragonese. Una tipica via della Città vecchia.
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