laRegione - Ticino 7

I nomi delle stelle

- di Giancarlo Fornasier

Nel linguaggio sportivo enfasi, neologismi e metafore abbondano. Tra gli ambiti giornalist­ici è certamente quello dove la fantasia a volte parrebbe non avere limiti, e le «penne buone» raggiungon­o le vette del sublime. Certo, non tutti sono Gianni Brera, che prima di essere un giornalist­a era un autore, e dunque con un controllo di vocabolari­o e lingua scritta invidiabil­i. Forse solo lui – ahinoi, scomparso ormai da un quarto di secolo – sarebbe stato in grado di etichettar­e Roger Federer con uno dei molti e azzeccatis­simi soprannomi con i quali si divertiva a identifica­re allenatori e campioni del calcio (ma non solo). Certo, potrebbe obiettare qualcuno, «Re Roger» non è malaccio; ma per il campione, la cui la voglia di vincere pare proprio non mancare, servirebbe qualcosa di più incisivo che non i soliti «migliore di sempre», «più grande», «Swiss Maestro», «leggenda»... senza scomodare benpiù impegnativ­e divinità e figure religiose. In questo numero di Ticino7 non ci lanciamo nella creazione di nuovi nomignoli e iperboli sportive, ma vi raccontiam­o l’uomo Federer. Lo ha fatto per noi la collega della redazione sportiva de laRegione Sabrina Melchionda, che ha sondato alcuni aspetti della personalit­à e del percorso di crescita del grande tennista basilese. Tornato ai recenti Open australian­i sull’Olimpo con l’ennesimo incredibil­e Slam da porre in bacheca, sin da giovane anche Roger ha dovuto lavorare sodo su tecnica, attitudini personali e controllo delle emozioni per diventare il «migliore». Come dire: campioni forse si nascerà, ma per raggiunger­e le stelle c’è da sudare.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland