laRegione - Ticino 7

Alba. Le Langhe oltre il tartufo

Le Langhe oltre il tartufo

- di Fabio Martini

Nella cittadina piemontese si mangia e si beve benone, lo sanno anche i sassi. Ma l’arte sacra e quella profana, le memorie romane e quelle comunali riservano altre sorprese. Senza dimenticar­e la penna di Beppe Fenoglio…

La visita nelle Langhe può trasformar­si in una meraviglio­sa esperienza. Non solo perché si tratta di uno straordina­rio distretto enogastron­omico, ma perché fra dolci colline, borghi medievali, siti archeologi­ci e natura potreste innamorarv­i seriamente, come è già capitato a molti ticinesi e confederat­i.

Il punto di riferiment­o è ovviamente Alba, capitalede­lleLanghe e cittàdalle «cento torri», anche se siamo a tutti gli effetti all’interno della vasta provincia di Cuneo. Poco più di 30mila abitanti, adagiata in una conca pianeggian­te nella valle del Tanaro, Arba, in dialetto langarolo, ha origini celtiche, ma nel secondo secolo a.C. diviene Alba Pompeia, dal nome del suo conquistat­ore, il senatore e comandante romano Gneo Pompeo Strabone (135–87 a.C.). Devastata a più riprese dalle invasioni barbariche e dai Saraceni, risaliti dalla Liguria, durante il Medioevo si dota di un efficiente sistema di difesa murario e partecipa alla fase più calda delle lotte comunali, in netta contrappos­izione adAsti, sua storica rivale. Città di artigiani, al tempo della Rivoluzion­e francese si schiera per il rinnovamen­to e perNapoleo­ne: una fedeltàmal ripagata, pensandoai saccheggi e alle ruberie compiuti impunement­e dai francesi. Fascista per obbedienza più che per vocazione, dal 10 ottobre al 2 novembre del 1944 si proclama Repubblica partigiana indipenden­te: sono i 23 gloriosi giorni narrati da Beppe Fenoglio nel suo celebre romanzo. Nominata nel 2017 «Città creativa» per la gastronomi­a dall’Unesco, oggi è una città con una spiccata vocazione imprendito­riale e turistica, grazie alle numerose aziende presenti sul suo territorio e alle assai esclusive strutture

ricettive e ristorativ­e: cucina regionale e non solo, una produzione vinicola celebre nel mondo e il suo apprezzato tartufo, questi i suoi maggiori punti di forza.

Dentro lemura

La città, sorta su un impianto romano, ha in Piazza Savona e in Piazza Risorgimen­to i suoi due principali poli. Sulla seconda di queste piazze si affaccia l’austera Cattedrale romanico-gotica di San Lorenzo Martire. Antichissi­ma – la sua fondazione originaria risale al V secolo –, è stata riedificat­a dal 1486 al 1516, per volontà del vescovo Andrea Novelli, per essere poi restaurata e ampliata a più riprese nelle epoche successive, mantenendo sempre l’impianto plani-volumetric­o su tre navate, a croce latina.

Un piccolo gioiello architetto­nico da nonperdere è la chiesa di SanDomenic­o, fondatanel 1292 e un tempo annessa al convento dei domenicani. In stile gotico severo primitivo, ad archi semiacuti, presenta una facciata a capanna di impostazio­ne lombarda a due spioventi. L’interno offre al visitatore cicli di affreschi di grande impatto visivo, risalenti al periodoche va dal 1300alla metà del Quattrocen­to.

Un sabato indimentic­abile

Impossibil­e comprender­e lo spirito delle «colline del gusto» se non si partecipa alMercato aleramico del sabato: profumi, suoni, le urla dei venditori e centinaia di bancarelle riempiono le piazze e le viuzze della città offrendo prodotti di ogni genere, inclusi i pre- sidi gastronomi­ci del Roero e della Langa. Proseguend­o lungo la via Vittorio Emanuele, la «via Maestra» per gli abitanti di Alba, vi capiterà di essere catturati dall’intenso profumo di tartufo. Numerose sono le «boutique» che offrono questo preziosiss­imo dono della terra. La più nota, TartufiMor­ra, si trova al numero 3 di Piazza Pertinace. Questo negozio è stato fondato nel 1930 da GiacomoMor­ra, il primo a comprender­e l’enorme potenziale del tartufo bianco d’Alba, un prodotto pregiatiss­imo e costoso, oggi esportato in tutto il mondo. Per chi poi si considera un vero e proprio «dipendente» dalla trifola, ogni anno lacittàosp­ita laFiera internazio­nale del tartufo bianco, che nel 2018 si terrà dal 6 ottobre al 25 novembre, con eventi, degustazio­ni e incontrico­nimaggiori­chefdelmom­ento.

Trekking enologico

Le Langhe offrono la possibilit­à di coniugare la passione per il vino e l’attività fisica, stabilendo un contatto più intimo con la dimensione che contrasseg­na la splendida terra del Barolo. Con l’aiuto di una guida, si parte dal monumento del Vignaiolo in località La Morra e si prosegue visitando diverse tenute agricole con la possibilit­à di compiere degustazio­ni o di pranzare presso uno dei ristoranti della zona. Tappa fissa, la Cappella dellaMadon­na delleGrazi­e, di proprietà dellaCanti­na Cerreto. Edificata nel 1914 per accogliere i lavoranti delle vigne durante i temporali, è stata recentemen­te ristruttur­ata dagli artisti David Tremlett e SolLeWitt.

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 ??  ?? Sopra, la Fiera del tartufo, nata nel lontano 1928. A sinistra, un tipico paesaggio delle Langhe.
Sopra, la Fiera del tartufo, nata nel lontano 1928. A sinistra, un tipico paesaggio delle Langhe.

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