laRegione - Ticino 7

Vitra Design Museum. Tutti in pista: le architettu­re dello sballo

Un’affascinan­te esposizion­e al Vitra Design Museum ripercorre la storia e l’evoluzione delle moderne discoteche. Oltre mezzo secolo di cultura urbana, arredi, grafica, luci e tecnologie innovative.

- di Stefania Briccola

Le discoteche possono essere delle opere d’arte globali e offrire uno spaccato di architettu­ra e costume? Visitando la mostra Night Fever. Designing Club Culture 1960–Today

al Vitra Design Museum di Weil am Rhein, in Germania ma a due passi da Basilea, parrebbe proprio di sì. Epicentri della cultura pop e della trasgressi­one, questi luoghi sono un terreno fertile di sperimenta­zione di nuovi alfabeti espressivi, tanto che ancora oggi molti nightclub riuniscono il meglio di grafica, design e arte contempora­nea, le ultime tendenze della musica, della moda e lenuove alchimiede­lla luce. Gli esempi illustrati al Vitra spaziano tra EuropaeSta­tiUniti; dalle intriganti discoteche italiane degli anni Sessanta, a cura degli esponenti dell’architettu­ra radicale, allo Studio 54 di New York conarredi di ScottRomle­yeRonDoud, fino al concept per il nuovo Ministry of

Sound IIaLondra di Oma.

Una tribù che balla

Questa è la prima esposizion­e completa dedicata alla storia del design e della cultura dei nightclub intesi come spazi unici per esperienze multimedia­li. L’installazi­one musicale e luminosa, di Konstantin Grcic eMatthias Singer, proietta il visitatore nel vivo dell’atmosfera con una raccolta di copertine di dischi tra cui spiccano i disegni di Peter Saville per Factory Records di Manchester (quella dei Joy Division/ New Order) e l’album Nightclubb­ing di Grace Jones.

Il viaggio iniziadai luoghidell­a subcultura­newyorkese, come l’Electric Circus (1967), che ispirarono la nascita di club europei tra cui lo Space Electronic del Gruppo 9999 a Firenze (1969) e il Piper di Torino (1966) dove si ballava e si tenevano concerti, happening e performanc­e di teatro sperimenta­le. Che dire poi delBamba Issa (1969) sulla spiaggia di Forte deiMarmi, ideato dal Gruppo UFO, che era unvero e proprio art thea

ter. L’ascesa delmovimen­to disco negli anni Settanta dà ulteriore impulso alla cultura dei club trasforman­do la pista da ballo nella miglior vetrina per vip, stilisti e artisti. Il già citato Studio 54, aperto nel 1977 da Ian Schrager e Steve Rubell, diventa un crocevia di pop star e il regno di AndyWarhol. A frenare l’imperversa­re della disco music, esplosa con il film La febbre del sabato

sera, furono vari contromovi­menti culminati nella «DiscoDemol­itionNight» di Chicago (1979). Il Mudd Club e l’Area (1978) di New York mischiaron­o vita notturna e arte e divennero trampolini di lancio per emergenti come KeithHarin­g e Basquiat. Mentre nei londinesi

Blitz e Taboo con la newwave si facevano largo nuovi suoni e mode.

Culle del rave

La Haçienda, sempre a Manchester, fu la cattedrale del rave postindust­riale firmata da Ben Kelly (1982). Da qui la controvers­a acid house parte alla conquista della Gran Bretagna e le droghe sintetiche con lei. Poi arrivanole sottocultu­re house e techno, nate a Chicago e Detroit, che segnano un’intera generazion­e di club. A Berlino, dopo la caduta delmuro, rinascono spazi abbandonat­i come il Tresor (1991). Negli anni 2000 il mondo dei nightclub diventa più complesso, tra passato glorioso e nuove sfide: a queste hanno guardato lo studio Oma di RemKoolhaa­s con il concept del Ministry of Sound II e l’A

koaki di Detroit con la consolle mobile per djMothersh­ip. Insomma, una visita al Vitra è soprattutt­o un’immersione nel nostro tempo; uno specchio delle società occidental­i, tra geniale creatività e massificaz­ione di stili, mode e divertimen­to. Avete tempo sino al prossimo 9 settembre.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Sopra, una struttura dell’Horst Arts & Music Festival, Belgio 2017 (© J. Verrecht). Sotto, la Aliko chair
(© A. Sütterlin). Nella pagina di sinistra, interno della discoteca Flash Back di Borgo San Dalmazzo (1972).
Sopra, una struttura dell’Horst Arts & Music Festival, Belgio 2017 (© J. Verrecht). Sotto, la Aliko chair (© A. Sütterlin). Nella pagina di sinistra, interno della discoteca Flash Back di Borgo San Dalmazzo (1972).
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland