Loredana Müller
I sogni responsabilizzano Poterli realizzare è un lusso
ACamorino c’è un luogo magico nel quale le persone, le arti, le idee e i progetti si incontrano nell’intimità, nella lealtà del fare e del creare cultura generando momenti di intenso dialogo e di rara, emozionante bellezza. Un luogo che non tradisce le sue origini e la sua storia perché ricostruito nel rispetto degli spazi che furono, del loro essere abitazione rurale e ricovero per gli animali della famiglia Donadini. Non a caso la stanzetta al pianterrenocheospitagliartisti di passaggio si chiama la Mossa del cavallo. Penserete al romanzo di Camilleri, ma questa è un’altra storia, quella dell’ultimo cavallo da tiro di Camorino, che la sera, negli anni Settanta, anziché riposare nella stalla dopo una giornata di fatiche, alzava il chiavistello e se ne andava a spasso per il paese.
Il Centro culturale Areapangeart
È in questi spazi, dunque, che l’artista Loredana Müller e il suo compagno Gabriele Donadini tre anni fa hanno inaugurato il centro culturale Areapangeart. Uno spazio nel quale hanno sempre creduto: «Per lungo tempo è stato un sogno attorno al quale si progettavano e si costruivano idee. Devo dire, guardando indietro, che i sogni responsabilizzano e poterli realizzare è un lusso». A connotare l’operato e l’impegno di LoredanaMüller sono grande umiltà, gentilezzad’animoe, inparticolare, una rara e pura sensibilità umana unite a un grande spessore artistico. «La nostra idea è sempre stata quella di unirci in un’attività comune nella quale far convergere le nostre passioni. Entrambi seguiamo la musica, la poesia, la letteratura, il cinema, in più c’è lamia attivitàdi artista che è piùdiuna passione, è un’ossessione. Mi piace pensarmi come un’artista atipica, mi piace molto il dialogo con gli altri e mi intrigano tutte le diverse e differenti forme
legateall’arte». Forme e sostanze chein Areapangeart dialogano, si aprono e si muovono creando sublimi sinergie dallequalimaturanomostre, seratedimusica, di poesia, di cinema, di fotografia e di teatro, in tempi diversi e, talvolta, simultanei completandosi e nutrendosi a vicenda. Nascono attorno a temi che sempre rimandano al principio della natura e della creazione artistica e ci parlanodi segni, tracce, linfe, germogli, pungoli chesegnano il loropassaggio, la loro essenza sulla ceramica, sulla tela, sulla carta, sulla pietra e sulle note in musica. A inaugurare nel 2015 il percorso espositivo di Areapangeart, che si divide tra dialoghi e omaggi, è stata l’esposizione Dicotomie tra erba e pietra: qui le sculture in marmo bianco di Anne-France Aguet dialogavano con le incisioni calcografiche di Loredana. Dal 30 aprile, invece, sino a fine giugno, è inmostra In carta e in tela, il secondo omaggio che Areapangeart fa a Gianni Paris, artista recentemente scomparso.
Materia animata
Ognimostra è mossa, cullata, animata damusiche composte per l’occasione da musicisti professionisti, spesso dal gio- vane e raffinato percussionista Luciano Zampar, che si muove nell’ambito della sperimentazione, ma anche da Giancarlo Nicolai e Walter Faehndrich. Tra le novità, quest’estate, in collaborazione con l’editore Josef Weiss c’è in programma la Biennale del libro d’artista: «Sarà una prima in Ticino, ci saranno diversi libri di oltre unmetro di altezza, esemplari unici, rilegati come fossero delle bibbie».
L’anima qui c’è e si sente forte e chiara. Per questo a ogni serata, le persone che simuovono attraverso gli spazi del centro sono numerose. La saletta al piano terra ospita gli incontri musicali, letterari e le proiezioni, le due sale al primo piano le mostre e, talvolta, le performance musicali, «ma il cuore pulsante diAreapangeart sono le arti visive». Il centro culturale hamesso solide radici a Camorino e ha saputo conquistare il territorio e i suoi attori, che attenti partecipano e ruotano attorno alle sue attività a ingresso libero. «Ènecessario prenotare perché abbiamo una disponibilità massima di 25 posti. Non vale però per le inaugurazioni, sempre molto affollate e per le quali siamo arrivati a contare più di 80 persone. C’è inoltre lapossibilitàdi tesserarsioppuredi fare delle offerte libere. E c’è una bella adesione, tanto che oggi riusciamo quasi ad autofinanziarci».
Una sera c’ero anch’io. Claudio Farinone suonava la chitarra ed Elias Nardi il liuto arabo. Sullo sfondo, le opere blu oltremare della pittrice italiana Giulia Napoleone. Si era in tanti, tutti attenti, in ascolto. Al termine del concerto venivamo invitati a salire in casa. Nella cucina, ad accoglierci, una luce calda e soffusa insieme ad un lungo tavolo imbandito sotto un grande lucernario nel quale si specchiavano le stelle. Ci siamo seduti chiacchierando, come se ognuno conoscesse l’altro e, d’untratto, lamusica aveva ripreso a suonare.