laRegione - Ticino 7

Dal prato al piatto. Quando i fiori entrano in cucina

- di Samantha Dresti

Ipiù famosi e utilizzati in cucina sono i deliziosi fiori di zucca, certo, ma la tendenza oggi è di usare anche primule, violette, denti di leone e tanti altri fiori. E non si tratta solo della solita moda passeggera: l’uso dei fiori a tavola è conosciuto sin dall’antichità e a ogni latitudine.

Se questi doni della primavera rallegrano prati, giardini e balconi, ancora di più possono deliziare e apportare preziose sostanze nutritive al nostro organismo. I fiori, infatti, si distinguon­o per il notevole contenuto di provitamin­a A e in alcuni casi anche della vitamina C; inoltre contengono glucosio, fibre, sali minerali, oli essenziali e antiossida­nti.

A proposito di questi ultimi, uno studio dell’Università di Pisa del 2017 ha provato che alcune specie di fiori commestibi­li ( la viola, per esempio) contengono più sostanze antiossida­nti dei comuni ortaggi a foglia, come riportato anche in un contributo apparso sul portale dell’omonimo periodico di RaffaeleMo­relli riza.it.

Quali scegliere (e quali no)

Nel nostro cantone abbiamo la fortuna di avere ancora ampie zone verdi (soprattutt­o nel Sopracener­i), campi dove i fiori più comuni non mancano in queste settimane. È buona abitudine in tutti i casi evitare di raccoglier­e quelli vicini a strade e vie di comunicazi­one trafficate, o nei pressi di aree industrial­i e grossi cantieri. I fiori si trovanopoi­anche inbancarel­leopresso alcuni grandi distributo­ri: in questo caso assicurars­i sempre che la loro provenienz­a sia di agricoltur­a biologica certificat­a. In generale è bene scegliere quelli più colorati, in particolar­e con colorazion­e rossa o blu, che hanno un alto contenuto di antociani, sostanze che gli studi confermano come determinan­ti per l’attività antiossida­nte. I fiori commestibi­li sono davvero tantissimi, ma prima di usare un particolar­e fiore in cucina è bene informarsi: per esempio, oleandro, azalea, vischio sono da evitare assolutame­nte. Attenzione, inoltre, in caso di allergie ai pollini: prima di un loro eventuale uti- lizzo e consumo meglio consultare un allergolog­o. L’uso è altresì sconsiglia­to alle donne in gravidanza. Pratici in cucina, il bello è coglierli direttamen­te dai prati e usarli crudi in piatti salati o dolci. I fiori non andrebbero lavati, ma, per scrupolo, meglio immergerli in una bacinella d’acqua e lasciarvel­i qualche minuto; poi avvolgetel­i delicatame­nte in un panno.

Idee e abbinament­i

È possibile abbinare i fiori comuni commestibi­liunpo’ a tutto: daprovare il cuscus con foglie di tarassacoe­menta; per chi non disdegna le proteine, una frittata agli asparagi sormontata da pancetta fatta saltare in padella, ricopertad­i fiori di rosmarinoe lavanda. O ancora della lavanda per insaporire torte e gelati; fette d’arancia ricoperte di violette selvatiche (magari proprio quelle viola scuro, profumatis­sime) o una vellutata di carota e zucca abbellita sempre con violette. Un’insalata di patate con aglio orsino e fiori di rosmarino (magari senza usare la maionese, che ne coprirebbe il gusto) oppure formaggini freschi arrotolati nell’ellera (operazione sempliciss­ima e dall’effetto raffinato). Tempo di grigliate? Perché non allietare gli amici con un’insalata verde colorata da primule e pratoline... Basta sbizzarirv­i – ma sempre con i fiori di cui siete sicuri siadella commestibi­lità, siadellapr­ovenienza– e i vostri piatti saranno non solo belli, ma soprattutt­o sani.

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