Il ritratto Mattia Modini
Quello che si concluderà domenica a Lugano è il primo Pride della Svizzera italiana: eventi culturali, artistici, culinari e perfino sportivimirati a sensibilizzare la popolazione sui diritti della comunità LGBT+. Sabatononmancherà la ‘tradizionale’ parata sul lungolago. È poi bello che i tempipermettano ormai di chiamarla tradizionale, anche se il responsabile dell’organizzazione, Mattia Modini, spiega che «c’è lo stesso bisogno di aprire undibattito sul tema. Alcune cronache delle scorse settimane lo dimostrano, e ci si scontra ancora conuna velata omofobia, una scarsa inclusione delle persone LGBT+ nella societàemolti stereotipi».
Mattia – 40 anni, esperto di comunicazione, graficaeweb – è uno dei 75 volontari che hanno organizzato ilPride, sostenuto da tre organizzazioni: Imbarco Immediato, Network e Zona Protetta. Col patrocinio delle autorità cittadine e cantonali, «che ci hanno accolto inmodo aperto, con interesse e curiosità».