BREVE STORIA DELLE «K7»
«La musica continua a girare nelle cassette da 45, 60 o 90 minuti che abbiamo riempito […] gli Utangarðsmenn […] i REO Speedwagon e gli Upplyfting» scrive Jón Kalman Stefánsson in Grande come l’universo (2016), il secondo volume della saga iniziata con I pesci non hanno gambe, tutti apparsi per Iperborea.
Nel 1980, per fermare la pirateria l'industria discografica lancia lo slogan «Home taping is killing music» (la registrazione fatta in casa uccide la musica). Nel 1981, il gruppo americano Dead Kennedys scrive sul retro di In God We Trust, Inc: «Home taping is killing record industry profits! We left this side blank so you can help» (la registrazione fatta in casa uccide i profitti dell'industria discografica! Abbiamo lasciato questo lato bianco così puoi contribuire). La tecnologia di registrazione audio su nastro magnetico è degli anni Trenta, ma i primi album sono venduti nel 1966. I blank tape si diffondono con i registratori portatili
(fine anni Sessanta), le autoradio (anni Settanta) e il Walkman (1979). Nascono i bootleg, compilation di pezzi registrati dalla radio.
Le band esordienti incidono demo tape che ora sono pezzi da collezione. I Grateful Dead invitano i fan a registrare i concerti. L'antologia NME C86, allegata a una rivista, segna la nascita dell'indiepop. Nel romanzo Alta fedeltà, Nick Hornby detta le regole di seduzione con audiocassette. Il sito mixtapefanclub.com pubblica playlist vintage autoprodotte. E ogni anno si tiene in tutto il mondo il Cassette Store Day, (quest'anno il 13 ottobre): segnatelo in agenda!