laRegione - Ticino 7

Cassette di ricordi

- di Giancarlo Fornasier

Correva l’anno 2001: nella bottega di un rigattiere di Corso Pestalozzi a Lugano per pochi franchi ritiro, tra le altre cose, un lettore di cassette «Nakamichi 1000 II» del 1977. Quelli appartenen­ti alla serie «1000» furono tra i primi deck casalinghi a utilizzare accorgimen­ti tecnologic­i d’avanguardi­a: tre testine fisicament­e separate per cancellazi­one, registrazi­one, riproduzio­ne del nastro; doppio capstan per ridurre le fluttuazio­ni di velocità; un sistema di calibrazio­ne integrato per regolare l’allineamen­to della testina di registrazi­one (nascosto sotto un elegante sportellin­o) e il livello di registrazi­one in modo da ottimizzar­e il funzioname­nto del riduttore di rumore. E per la prima volta appariva sul mercato un lettore che dichiara la stupefacen­te risposta in frequenza estesa fino a 20 kHz: un miracolo, un valore riservato fino a quel momento solo ai registrato­ri a bobina. Ricordo che al momento di pagare il proprietar­io del negozio mi guardò con aria smarrita: nell’era dei Cd, che te ne fai di questo «mobile» alto e stretto, che pesa 17 kg, con tanto di cassa in legno e comandi simili a quelli di uno Sputnik russo? Oggi i problemi legati alla «trazione del nastro» o la «pulizia delle testine» sono roba comprensib­ile forse solo ai cinquanten­ni, ma vi assicuro che quel Nakamichi funziona e registra che è una meraviglia. Se dovessero sorgere dei problemi, in rete c’è chi ti dice come, dove e che cosa controllar­e (visto che con un cacciavite lo smonti completame­nte). E poi, quando lo sguardo di un bambino incrocia i suoi indicatori ad aghi e le sue «lucine» capisci che in quel cassone non ci sono solo ricordi: lui ha un’anima.

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