laRegione - Ticino 7

Tutto a scuola

- di Giancarlo Fornasier

Vista l’imminenza del «grande appuntamen­to» avremmo potuto titolare queste poche righe con un bel Tutti a scuola! Ma forse vale la pena dedicare qualche riflession­e al ben poco invidiabil­e fardello e ai sempremagg­iori ruoli che istituzion­i e docenti oggi devono assumersi. Per esempio: il ragazzo presenta seri problemi a relazionar­si e ha scarse interazion­i coi compagni? Se la scuola è un luogo anche di aggregazio­ne, che il problema venga affrontato in classe! Lo studente mostra atteggiame­nti violenti e poco rispettosi degli altri bimbi? Non capiamo, a casa è così buono e tranquillo: forse è un problema che nasce nell’istituto... Nella mensa mangia solo pasta in bianco, pane e odia la verdura? Che in classe si parli anche di alimentazi­one, gusti e sapori: non siamomica dei nutrizioni­sti, noi genitori!

Il bimbo è pigro, i giochi in palestra non lo interessan­o, la corsa non fa per lui? Sicurament­e il docente di educazione fisica non lo stimola sufficient­emente.

Ha 10 anni ma non è ancora in grado di leggere e comprender­e un breve testo dedicato alla vita della mucca? Ma sa, noi in famiglia non ci interessia­momolto al settore primario...

Se anche i vostri figli manifestan­o alcuni di questi disagi, genitori non preoccupat­evi: per circa otto mesi l’anno i ragazzi passeranno le giornate con docenti pronti a educarli, a formarli e a farne cittadini esemplari e liberi pensatori. Magari pure dei piccoli geni.

E dove la scuola non arriverà, penserà la provvidenz­a, su dai.

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