Sila Cittadini
Mamma, moglie, maestra fra tuffiincielo e in terra
Nell’immagine del suo profilo WhatsApp si scorge una figura sul parapendio che si staglia nel blu. » lei, Sila. Incontrandola, colpiscono la folta chioma biondo-rosso e le lentiggini sotto uno sguardo vivace. Unvulcanodi energiaè l’immagineche viene inmente; lei, nata sotto il segno di fuoco del Sagittario (al quale l’autrice Lisa Morpurgo aveva attribuito il motto «io vado più lontano»). Madre di due figli, divide il suo tempo tra la famiglia e il lavoro di maestra elementare, che esercita a Malvaglia. «Quello di maestra è un sogno che ho sempre avuto: da bambina, in classe, andavo a recuperare le matrici che la mia maestra gettava e le conservavo in un classificatore per quando sarei diventata io maestra» [ ride, ndr.]. Ama la lettura e la scrittura, «dormo poco e penso tanto». Oltre al parapendio – che pratica dal 2007, quando con il marito Aron ha conseguito il brevetto: «Un anno bellissimo, eravamo un bel gruppo e ci siamo lanciati in diversi luoghi del Ticino» – ha praticato bungee jumping, paracadute, canyoning, rafting, arrampicata, pelli di foca, e ora si dedica in prevalenza all’escursionismo e alla mountain bike.
Lanciarsi nel blu (e nella vita)
«Ho sempre bisogno di lanciarmi in nuove avventure, in nuove sfide». Eh sì, lanciarsi, nonostante tutte le paure e le difficoltà che via via si possono incontrare. » proprio questo il denominatore comune della nostra chiacchierata: gettarsi a capofitto in sfide e progetti, prepararsi al meglio, ma anche creare un buon team di lavoro ed essere innovativi. Sila, tra i molti progetti, attualmente collabora con l’Ufficio di promozione e valutazione sanitaria per un lavoro sul movimento, ma è anche presidente e fondatrice dell’Associazione Prima Infanzia Serravalle, un «cen-
tro di socializzazione» nato nel 2014 da una forte esigenza delle famiglie in valle: un luogo stimolante, dove poter affidare a persone competenti i propri bambini per qualche ora; un preasilo, insomma, ma affiancato da molte altre attività. L’idea è nata grazie alle sinergie di un gruppo di mamme dinamiche e volenterose, «che ci ha messo tanto cuore e tanta energia» e grazie anche al sostegno deiMunicipi di Serravalle e Acquarossa. Le ideesi sonorapidamente evolute, sormontando le difficoltà pratiche, e oggi tra le varie proposte si è aggiunto anche un preasilo nel bosco ( vedi Ticino7 nr. 24/2018, ndr.). Una fucina di idee che ha generato anche posti di lavoro in valle: vi operano infatti quattro educatrici e una cuoca. La formazione dimaestra aiuta senz’altro Sila nei progetti in cui crede, ma è vero anche il contrario: «Dalle attività che si propongono con l’associazione Prima Infanzia imparo molto e mi ispirano. Ora, per esempio, dopo l’esperienza positiva con il preasilo, anch’io porterò i miei alunni di Malvaglia più spesso all’aria aperta: faremo lezione di ambiente nel bosco, ma anchematematica, italiano ecc., per iniziare nella formula di un pomeriggio al mese durante tuttoil corsodell’anno». «Ilmioè unlavoro che ti sollecitamolto, ma con la tua classe puoi fare molte cose interessanti: ogni singolo allievo richiede tanta attenzione, bisogna riuscire a dare il meglio per ognuno, ogni bambino ha le sue esigenze, devi insegnare le cose giuste nel modo giusto, portare avanti il programma scolastico al meglio, ma… la fatica viene ampiamente ripagata; mi piace credere negli allievi e lasciarmi stupire da loro. Ogni volta che mi guardo indietro dopo un anno trascorso, poi, è davvero appagante guardare al percorso fatto insieme.
Gestire tutto, non senza fatica
Ma come fa a gestire tutto: mÈnage familiare, lavoro, progetti, sport? «Ho la grande fortuna di poter essere a casa coi bambini quando loro sono in vacanza, ma durante il resto dell’anno si fanno i salti mortali! Mio marito mi aiuta molto, si occupa dei bambini la mattina, poi ci sono i nonni, un’amica, la babysitter. Abbiamo creato un’indispensabile “rete”: è molto arricchente per i bambini stare a contatto con persone diverse». Certo, all’inizio, quando erano piccoli, è stato difficilemuoversi e praticare dello sport, «ma cercavo di fare tutto, anche portandoli con ilmarsupio oppure spingendo il passeggino in roller... Devo dire, però, che loro mi insegnano la bellezza del ritmo lento e delle cose semplici».
Oggi Sila non fa più viaggi con il sacco in spalla, come quella volta che ha attraversatoMessico, Guatemala e Cuba, in parte con amici e in parte da sola. O quandocolmaritohatrascorsotremesi in Nicaragua, svolgendo del volontariato. Mapianopianos’iniziaariprendere: «Ora che i bimbi sono più grandini facciamo molte attività anche con loro...». Adesso l’immagine che viene in mente è un fiume in piena che porta con sÈ, nella sua benefica corrente, le persone più care e gli amici.