laRegione - Ticino 7

I bisogni, le abitudini e i complessi rapporti interperso­nali

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Hanno tra i 40 e i sessant'anni e arrivano nelle nostre case in un momento che sicurament­e si può definire critico.

Una persona, che viveva da sola, ora non ce la fa più e ha bisogno di un'assistenza costante a domicilio. Di solito non si giunge a questo punto all'improvviso e così quando avviene e i familiari si guardano in faccia e decidono di chiedere aiuto, sono già tutti molto stanchi.

C'era una donna che mi parlava di sua mamma: «Non avrei mai pensato che sarebbe stato così coinvolgen­te. Pensavo: quando i miei diventeran­no anziani deciderann­o loro se andare in casa anziani oppure restare a casa con una badante. Credevo che avrei accettato questo ordine naturale con distacco, tenera tristezza o chissà che altro. Ma poi, quando hanno cominciato a stare male e mio papà è mancato... beh, io mi sono trovata veramente in difficoltà. Mia madre chiedeva moltissime attenzioni e io avevo i miei tre figli appena usciti dall'adolescenz­a. Avevo appena iniziato a godermi alcuni sfizi che aspettavo da vent'anni e poi ecco che mia mamma non si lava più, esce e lascia i fornelli accesi, cade, si mette in pericolo. Quando cerco di parlarle, mi chiede di essere più e ancora di più presente. E io non me la sento subito di obbligarla ad andare in casa anziani: come fai a obbligare tua madre ad andarsene da casa sua? Glielo propongo con tatto e lei mi risponde: piuttosto vengo da te. Un incubo. Non voleva neanche la badante, perchÈ una straniera per casa la faceva sentire incapace, diceva».

Poi, quando veramente le cose si mettono male, cioè quando arriva una caduta di troppo o un inizio di Alzheimer, ecco che parte la ricerca della badante. O del badante, perchÈ no? Gli uomini che fanno questo mestiere sono sempre di più. Si apre la propria porta con timore, all'inizio. Ma quando arriva la badante di solito per i figli è un sollievo. Fino alla prima incomprens­ione. Non è facile: è una convivenza che nessuno aveva voglia di intraprend­ere. Ma a volte restare a casa propria significa moltissimo per un anziano: per i ricordi, le abitudini, il gatto, i fiori in giardino, la parvenza di autonomia. Restare a casa. Partire da casa. » la storia della fortuna che non riesce mai a stare in ogni posto contempora­neamente. » la storia di due bisogni che si soddisfano a vicenda. Ed è sempre e comunque la storia di un incontro.

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