Suzuki Swift Sport. Leggera (quasi) come l’aria
E con questa fanno tre. Tante sono le generazioni della sportiva nipponica che si sono susseguite negli ultimi decenni. Abbiamo provato l’ultima, fresca di debutto, riscoprendo che il peso ridotto fa divertire più dei cavalli.
Avolte ci si dimentica anche dei concetti più elementari che, ironia della sorte, noi stessi abbiamo a lungo difeso. Avete presente quelle automobili con le quali, guidandole, ci si focalizza più su quello che la vettura fa in curva rispetto a quanto impiega a raggiungere la successiva? Se la risposta è si, allora siete fortunati. E sappiate che l’ultima Suzuki Swift
Sport è proprio una di quelle auto.
Sotto imille
La ricetta di base è molto semplice e riassumibile in una parola: leggerezza. Messa sulla bilancia la Swift Sport segna 970 chilogrammi. Davvero pochi. Tanto che il motore, dalla potenza tutto sommato modesta, basta e avanza per raggiungere una velocità massima di210km/ h e toccare i 100partendoda fermo in appena 8,1 secondi. Nel vano motore, va detto, è avvenuta però una piccola rivoluzione: al posto del noto «millesei» aspirato troviamo ora un più convenzionale 1.4 litri turbo da 140 cavalli, che il costruttore giapponese impiega su molti altri modelli. Il che potrebbe un po’ stridere con le caratteristicheprettamente sportivedi questa versione, che nelle precedenti generazioni era equipaggiata con un motore aspirato creato specificamente. Ma la realtà è che la potenza erogata inmodo lineare già dai regimi medi, la risposta istantanea alle sollecitazioni dell’acceleratore e il «sound» corposo rendono indolore il passaggio dall’aspirato al turbocompresso, tanto che basta guidarlaper rendersicontodi comesiaben raccordato alla vettura.
Dinamismo e reattività
Dicevamo delle curve, che qui sono assolute protagoniste. Per quanto possa essere un paragone banale e inflazionato, la Swift Sport potrebbe essere paragonata a un go-kart: nei percorsi più stretti e tortuosi schizza da una curva all’altra disturbando raramente il pedale del freno, peraltro ben dimensionato. Basta infatti sollevare appena l’acceleratore per chiudere la traiettoria, con un retrotreno sensibile ai rilasci che tanto ricorda le compatte sportive di qualche decennio fa, applicando eventuali correzioni con uno sterzo dalla precisionemillimetrica. Precisione che peraltromantiene anche lungo i tratti più veloci, quelli da quarta piena, in cui sfoggia un’inaspettata stabilità senza sacrificare l’accuratezza, mettendo in evidenza quell’invidiabile bilanciamento che già contraddistingueva le precedenti generazioni. Che bella cosa, la leggerezza… Anche se, a dirla tutta, ti ci devi abituare, assuefatto dai pachidermi di oggi. Unamassa così ridotta si fa infatti evidente con decelerazioni già intense solo sfiorando il pedale centrale, come pure nei primi inserimenti in curva eseguiti sempre con troppo anticipo, calcolando (erroneamente) un trasferimento di carico che qui sembra non esistere.
Tecnologia e sportività
Il bello di tutto ciò è che per poterne beneficiare non serve spendere cifre astronomiche: con appena 23’990
franchi ci si porta a casa un esemplare nuovo di zecca, corredato da una ricca dotazione di serie comprendente un sistema di infotainment/navigazione con schermo tattile da 7 pollici e una ricca selezione di ausili attivi alla guida tra cui il regolatore di velocità adattivo. Unico optional? La vernice metallizzata o perlata. A voler trovare un difetto alla Swift Sport ci sarebbe la posizione di guida perfettibile per i più alti di statura, anche se gli stessi sedili sono particolarmente contenitivi e arredano un abitacolo che, pur nella sua semplicità costruttiva, non manca di vivacità grazie a numerosi inserti rossi e finiture sportive specifiche. A tutto ciò si aggiunge un esterno altrettanto personale, caratterizzato in particolare da un frontale scolpito, con grandi prese d’aria e linee ben definite, come pure numerosi altri indicatori di sportività, tra cuiundoppioterminaledi scaricoe cerchi da 17 pollici specifici.