Ragnatela insidiosa
Ci sono tatuaggi che fanno male più di altri; nel momento in cui vengono fatti e quando vengono cancellati. Ma anche per il disagio che arrecano a chi si è impresso sulla pelle un disegno in cui non si riconosce più. Soprattutto se questo è anche un simbolo che spesso viene male interpretato e accomunato a movimenti politici, specie di estrema destra. » la storia di G. (il nome è noto alla redazione), oggi 30enne, che undici anni fa si era tatuato una ragnatela sul gomito, per poi pentirsene quasi subito. «Ero giovane e incosciente all'epoca, non avevo pensato alle conseguenze. Poco dopo averlo fatto, mi ero reso conto che non lo volevo più, perchÈ il suo significato non aveva più senso per me». L'anno seguente G. aveva iniziato a sottoporsi ad alcune sedute di laser, poi una pausa di tre anni – anche a causa dei costi – e ora sono previste almeno altre tre sedute, per un totale di dodici circa. Adesso, nonostante la terapia, il disegno si vede ancora, alcune linee sono però interrotte e in generale è più sfuocato. «Il tatuatore aveva calcato e il tratto era molto marcato. Inoltre, nell'inchiostro utilizzato era presente anche un pigmento blu, per questo è più difficile da eliminare». Il nostro interlocutore, per cercare di cancellare il disegno di 7 centimetri per 7 circa, spende 450 franchi a ogni seduta. Per la rimozione dovrà quindi sborsare oltre 5'000 franchi; una bella somma, calcolando che il tatuaggio era costato 300. «Mi dà fastidio aver fatto qualcosa di cui mi sono pentito e che ha delle conseguenze, anche molto costose».