Onsernone. Con la valle nel cuore
Onsernone Con la valle nel cuore Passato, presente e futuro di un territorio che ha scelto di rilanciarsi. Ne parliamo con Nicola Pini, che nel Locarnese è nato e che sulle prospettive di crescita e sviluppo di queste terre crede fermamente.
La Valle Onsernone «è una realtà che presenta particolari e distintivi aspetti paesaggistici e culturali. La natura si presenta quasi incontaminata, selvaggia, ed è dominata dal bosco, dall’acqua e dalla roccia, conuna floraeuna fauna di notevole interesse. L’asprezza del territorio e la (relativa) lontananza dai centri urbani ne hanno fatto una valle di emigrazione, fortunata dapprima e meno favorevole in seguito. Il fenomeno ha causato una forte diminuzione della popolazione residente: dagli oltre 3’000 abitanti della seconda metà dell’Ottocento, se ne contano attualmente meno di 800, sparsi su una superficie di oltre 100 chilometri quadrati. La ricchezza di un tempo è testimoniata oggi da un patrimonio storico e culturale di rilievo»: così definisce la valle uno studio effettuato nel 2010 dall’Istituto ricerche economiche (IRE) dell’Università della Svizzera Italiana ( USI).
Studio alla base del progetto pilota di sviluppo socio-economico Onserno
ne020, voluto da Cantone e Comuni della valle nell’ambito dei programmi di politica economica regionali definiti dalla Confederazione che ora vedono decollare progetti simili in altre valli del Locarnese, dall’Alta Vallemaggia alla Verzasca, in attesa delle Centovalli. La fase attuativa è iniziata nel 2016, in concomitanza con la creazione del nuovo Comune di Onsernone. E dopo la caduta in votazione popolare del progettoParcoNazionale loscorsomesedi giugno, Onsernone020 resta una speranza imprescindibileperunavalleche molti ritengono isolata.
Non siamo isolati
Un isolamento non condiviso da Nicola Pini, responsabile del progetto: «La valle è forse poco conosciuta e percepita come lontana, ma in realtà è più accessibile di quel che si immagina. Basti pensare che Loco dista una quindicina di chilometri e una ventina di minuti di auto da Locarno, mentre Vergeletto (incima allaValle) pocopiùdi una ventina di chilometri e una quarantina di minuti di auto. Lugano-Mendrisio so- no forse più vicine? Stiamo comunque lavorando sul tema della mobilità». A breve anche la Valle Onsernone sarà, per esempio, collegata alla rete di biciclette elettriche condivise di tutto il Locarnese, mentre si sta cercando di implementare un sistema di trasporto su chiamata complementare al trasporto pubblico.
Modernità e tradizione
Ma le connessioni vanno oltre la mobilità fisica, come spiega Pini: «È una valle connessa, con dei collegamenti internet veloci che permettono a delle persone di vivere e lavorare in valle, per esempio grazie al telelavoro. Per questo stiamo per esempio approfondendo l’idea di mettere a disposizione uno spazio di co-working, sperando di attrarre professionisti che possano – anche solo per qualche giorno – lavorare da casa in un posto che molti intellettuali hanno scelto quale luogo di ispirazione». Immigrazione di intellettuali e artisti (dagli antifascisti del Palazzo della Barcadi ComolognoaMaxFrisch) che,
insieme all'emigrazione di molti onsernonesi – o il commercio della paglia nell'Ottocento, quando veniva esportata in tutta Europa, ora riscoperta in chiave turistico-artigianale grazie alle volontarie di Pagliarte – ha peraltro portato una notevole apertura di spirito e diversi contatti alla Valle: un altro aspetto, questo, che potrebbe forse scacciare l'idea di isolamento per una valle che ha perfinomandato un suo nipote nello spazio (taleWalter Schirra).
Patrimonio materiale
Una valle aperta al mondo quindi, che nel turismo trova un importante asse di sviluppo: la sfida del progetto Onser
none020 è attirare un turismo sostenibilefinalizzato a creare lavoro e indotto in valle, che non si limiti quindi a sfruttare il paesaggio senza spendere un soldo. Proprio per questo si è puntato sul potenziamento delle strutture ricettive, con la creazione dell'ostello diffuso della Valle in sinergia con l'infopoint e con il rilancio di VillaEdera, arricchita da un arredamento dove la tradizione è stata rivisitata per creare un ambiente accogliente e originale. Messa in rete che ha toccato non solo gli ostelli, ma anche i ristoratori, che da un anno si sono riuniti nel Gruppo Esercenti Onsernone (GEO), dando vita anche a una rassegna gastronomica.
Ma non di solo turismo può vivere la Valle. Secondo Nicola Pini è in primo luogo «importante garantire risorse, attività e posti di lavoro. In passato sono stati fatti importanti investimenti, l'aperturadelleCavedi granito e la cre- azione del Centro Sociale Onsernone, ancora oggi ilmaggiore datore di lavoro della valle. Negli ultimi anni ci si è poi concentrati su interessanti iniziative di recupero delle tradizioni paesaggistiche, culturali e anche gastronomiche, come ad esempio la Farina bóna. Inoltre in Valle ci sono ben due birre artigianali che val la pena assaggiare».
Eppur si muove
E per il futuro si ragiona, come detto, sulle potenzialità legate alla tecnologia e al consolidamento delle varie attività, ma anche al mantenimento di servizi di base, indispensabili per rendere attrattivo il vivere in valle. Il Comune di Onsernone svolge un ruolo attivo in questo senso: recentemente, per esempio, ha preso in gestione una pompa di benzina e la posta; sta inoltre lottando per il mantenimento della scuola dell'infanzia ed elementare, perchÈ una valle senza una scuola è una valle senz'anima e senza futuro. Insomma, una valle con un passato importante, un presente laborioso e un futuro ancora tutto da scrivere.