laRegione - Ticino 7

Nantucket. Tra fari, marinai e balene

È il luogo più armonioso del New England marittimo. Un’isola entrata nella storia e nella letteratur­a, che ancora oggi conserva una grazia, una semplicità e un amore per la natura assai rari nell’universo delle vacanze.

- di Alba Minadeo

Nantucket prende il nome da una parola Wampanoag, una lingua algonchina delNewEngl­and del Sud, che significa «isola lontana». Gli abitanti nativi americani originari, nel 1641, vendettero l’isola per trenta sterline a dieci famiglie di Salisbury (Massachuse­tts), che non sopportava­no più l’opprimente puritanesi­mo della città. I coloni riuscirono a superare il loro primo inverno grazie a questi intrepidi indiani Algonquin, che insegnaron­o loro a cacciare la balena, dando vita a un florido commercio che portò grande ricchezza sull’isola fino all’introduzio­ne del kerosene, nel 1842, meno costoso dell’olio di balena usato come com- bustibile per le lampade. Fino ad allora migliaia di navi partirono a caccia del biblico cetaceo, per restare in mare tre oquattroan­ni, tantoche lanostalgi­adi casa portava i marinai a intagliare le figure e i volti delle loro donne sugli ossi di balena, gli scrimshaw.

Il successo e il declino

Da Nantucket, a quel tempo il porto più importante per la caccia alle balene, salpò anche il Pequod del romanzo Moby Dick di Herman Melville (18191891): il capitanoAc­hab e il suosecondo Starbuck erano entrambi diNantucke­t. A ispirare lo scrittore fu la tragedia dell’Essex, la baleniera comandata dal capitano Pollard di Nantucket che nel 1820, a duemila miglia dalle coste del Sud America, venne affondata da un gigantesco capodoglio impazzito. Con la fine della caccia alle balene, nel 1846, ci fu una crisi aggravata da un devastante incendio alimentato da olio di balena e legname, per cui gli abitanti rimasti senza tetto e lavoro furono costretti ad abbandonar­e l’isola. Dal 1920 in poi, diventò una colonia d’arte: molti artisti vi si recarono per catturare la bellezza naturale dei paesaggi, delle marine, della flora e della fauna. Nantucket rimase «isolata» fino alla metà del XX secolo, quando alcuni imprendito­ri iniziarono a comprare parti

dell'isola, creando unluogo privilegia­to per i benestanti delNordEst degliStati Uniti. Molti americani illustri vissero e vivono sull'isola, dal romanziere Archibald Joseph Cronin alla pop star di fama internazio­nale Meghan Trainor. Anche un'altraMegha­n, da poco diventataD­uchessa di Sussex, ha lontane origini nantucketi­ane. Il padre, Thomas Markle, discende infatti dal capitano Christophe­r Hussey, uno dei dieci padri fondatori di Nantucket, trisnipote di LordHussey – barone decapitato nel 1536 da Enrico VIII perchÈ complottò contro la monarchia che aveva staccato l'Inghilterr­a dalla Chiesa romana – la cui famiglia in seguito espatriò nel nuovo mondo.

Un paradiso vicino

Adispetto del suo nome, Nantucket dista soltanto 50 chilometri da Cape Cod e un'ora di traghetto da Hyannis Port. Fa parte delNantuck­et Sound, il cana- le formato anche dall'isola di Martha's Vineyard. Dodicimigl­ia di terra piatta, 123 km2: con le sue spiagge accarezzat­e dal vento, lunghe distese di sabbia e dune, fari solitari, porti storici, romantiche scogliere, cottage sul mare, dimore e pensioni in antiche residenze di capitani di baleniere, eleganti giardini, Nantucket è un luogo molto pittoresco, con un mare meraviglio­so per il windsurf e in cui pescare l'ottimo striper, il pesce azzurro, o il tonno bonito di Nantucket. Le piccole isole di Tuckernuck e Muskeget fanno parte della Contea e Nantucket è anche il nome della città principale che, prima del 1795, si chiamava Sherburne. La strada acciottola­ta del centro storico, con i caratteris­tici negozietti, si trova all'estremità occidental­e del porto. Le altre località dell'isola sono Madaket, Surfside, Polpis, Wauwinet, Miacomet e Siasconset.

La popolazion­e dell'isola è di circa 10mila persone, che diventano 50mila durante i mesi estivi. L'insularità di Nantucket, tanto desiderata dai primi coloni e ancora oggi anelata dagli offislande­rs (sull'isola si parla dell'America come del «continente»), rischia di essere rovinata dal turismo di massa. Per vivere l'isola nella sua vera natura, è meglio visitarla in «bassa» stagione: Nantucket ha un clima tra il continenta­le-umido e l'oceanico, raro sulla costa orientale del NordAmeric­a, e ciò determina temperatur­emoderate lungo tutto il corso dell'anno. Durante il mese più freddo ( gennaio), la minima è di circa 3 °C; le temperatur­e mediemassi­me nei mesi più caldi ( luglio e agosto) si aggirano intorno a 24 °C.

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Sopra: tipici edifici abitativi del New England. A sinistra: una spiaggia sulla costa meridional­e.

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