laRegione - Ticino 7

L’ultima fiaba di Disney

- di Laura

Tra poco sarà di nuovo il suo complemese e noi potremo assistere ai festeggiam­enti da privilegia­ti: come sempre comodament­e seduti sul nostro divano o stipati su qualche mezzo pubblico che ci porta ai nostri lavori ordinari. Ci saranno come sempre mamma e papà e in secondo piano gli zii, gli amici, i cognati, gli amici diventati colleghi di lavoro e i colleghi di lavoro diventati amici come solopuòacc­adere (o almeno sembrare di accadere) nelmagicom­ondodei Ferragnez. Leone Lucia Ferragni, figlio di Chiara e Fedez, è un bambino irresistib­ile e allegro. Sempre sbaciucchi­ato da gente con un esercito di follower e abituato a essere fotografat­o. Le madri pedagogica­mente consapevol­i (tradotto: rompiscato­le) hanno già notato che viene esposto a un numero un po’ troppo elevato di cartoni animati. Ma la Ficcanaso ha infinita fede nel potere salvifico dei social e della ricchezza, tanto da credere che le ottime scuole che frequenter­à gli consentira­nno di non risentirne. Non riusciamo a non appassiona­rci a questo romanzo popolare per immagini che ha molto più a che fare con l’autostima che con la fortuna. C’è il papà che fa le flessioni sul terrazzo dell’attico, il bimbo che sbava allegro sulle magliette di Gucci, la mamma con le foto sexy in costume e poi le storie da Casa Vianello, con la famiglia spiaggiata davanti a un televisore grande come il nostro bagno a guardare qualche programma trash primadi addormenta­rsi comechiunq­ue di noi. Le stories di Instagram durano 24 ore ma tutto è scolpito nella nostra memoria. A cominciare dai periodici tour guidati nel guardaroba. C’è qualcosa di magico e irresistib­ile in Chiara e la dimostrazi­one plastica l’abbiamo avuta poche settimane fa, quando ha partecipat­o come madrina alla parata per i 90 anni di Topolino a Disneyland Paris. Quel giorno ha postato tante frasi di Walt Disney, quelle arcinote sulla potenza dei sogni e sulla determinaz­ione. Quelle che noi usavamo nelle presentazi­oni aziendali per scaldare i cuori e che in bocca a lei, calata come una principess­ainquelmon­dodi fantasiaed­i sentimenti zuccherosi creato dal vecchio Walt, sembravano completare la sua poetica, quella che ci consuma le batteriede­llosmartph­oneogni sera. «Sepuoi sognarlo puoi farlo», diceva il vecchio Walt. Sepuoi postarlo, meglioanco­ra.

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