Il Guglielmo Tell che viene dalla Giamaica e quarant’anni di comicità svizzero-italiana
“Quando ho visto questo film per la prima volta ho capito subito che il luogo migliore per vederlo era la piazza”. Così nell'agosto di qualche anno fa Carlo Chatrian, allora direttore del Festival di Locarno, presentava Eroi svizzeri, il film di Peter Luisi che più tardi, quella sera, avrebbe fatto il pieno degli applausi in Piazza Grande. Non era scontato, per un film che ripercorre il mito fondativo della Svizzera, quello di Guglielmo Tell, infilando nei panni del nostro eroe nazionale un attore giamaicano dalla chioma rigorosamente rasta e raccolta in una lunga coda. Una provocazione? No, anzi. Piuttosto una bella storia dai risvolti inevitabilmente e irresistibilmente comici. La storia di Sabine, casalinga da poco separata dal marito. Che si ritrova improvvisamente sola proprio nel periodo natalizio. E, per guadagnarsi l'approvazione della famiglia e delle amiche, decide di mettere in scena la storia di Guglielmo Tell con un gruppo di richiedenti asilo. Un'impresa, ça va sans dire, che si rivelerà non proprio facilissima. Eroi svizzeri va in onda in prima TV su LA 1 sabato 5 gennaio alle 21.05.
Una comicità di segno del tutto diverso è quella in onda in due serate, venerdì 28 dicembre e 4 gennaio, in seconda serata su LA 1. A Non ci resta che ridere Paolo Guglielmoni (Frontaliers) e Paolo Ferrazzini (Cabaret della Svizzera italiana) aprono il sipario su quarant'anni di comicità «local». Da Nuvitads (Palmita) alla commedia dialettale di MariucciaMedici, Quirino Rossi e Sergio Filippini; dal Cabaret al Gatto Arturo; da Casolini ai Frontaliers. Una carrellata sull'umorismo nostrano per concludere che siamo un Paese a volte un po' litigioso, è vero: ma a volte sappiamo anche ridere di noi stessi.