laRegione - Ticino 7

Il testamento spirituale di un maestro e la difficoltà di parlare della morte

- Di NicoTanzi

Ci sono temi più difficili di altri da trattare, e la morte è uno dei più complessi, anche perchÈ viviamo in una società che si rifiuta ostinatame­nte di affrontarl­o, fingendo che non esista o, quantomeno, che non abbia molto a che fare con la vita. Maaver trasformat­o la morte in un tabù non fa bene a nessuno, nÈ a chi muore, nÈ a chi rimane. Parlarne, al contrario, aiuta ad aver rispetto della vita, a cercare un senso profondo all'esistenza e a rafforzare i legami tra le persone.

Partendo dal timore e dalla rimozione della morte vissuti all'interno della propria famiglia, Mariano Snider, autore del documentar­io “Non ne abbiamo mai parlato” in onda a Storie domenica 24 febbraio (LA 1, alle 20.40), ci accompagna in un percorso fatto di ricordi e incontri con famigliari e amici (i genitori novantenni, una sorella a cui è deceduto improvvisa­mente il marito, un amico che ha perso buona parte della propria famiglia), allo scopo di affrontare finalmente questo tema dirompente. PerchÈ “comprender­e la morte è un processo di fondamenta­le importanza che non può che durare tutta la vita”.

Mercoledì 27 febbraio (LA 2, alle 22.25), con il documentar­io “Storia probabile di un angelo”, Domenico Lucchini e Paolo Taggi rievocano per Cinetell il maestro riconosciu­to del cinema latino-americano Fernando Birri. Un testamento spirituale che attraversa le sequenze più simboliche dell'esistenza e della filmografi­a di un instancabi­le profeta di un cinema e di un'utopia possibile, nella convinzion­e che resistere e creare siano una sola parola. Nel film il maestro dialoga con un personaggi­o dell'amico Garcia Marquez, un vecchio angelo dalle ali enormi, e scopre che le loro vite si sono sempre rispecchia­te l'una nell'altra.

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