Storia di un giovane anarchico
Carlo Vanza, originario di Biasca (1901–1976) è stato un importante protagonista del movimento anarchico ticinese. Diplomato come maestro elementare, a causa delle sue idee non sarà mai assunto a tempo pieno a scuola: nel 1922 passa dal Partito socialista all'anarchismo e accompagna clandestinamente l'anarchico italiano Errico Malatesta da Bellinzona a St. Imier per il 50. anniversario dell'Internazionale antiautoritaria; al suo ritorno ‘per vendetta dei socialisti' gli viene negata la conferma dell'incarico come insegnante. Nella vita sarà quindi piccolo negoziante, impiegato, assicuratore, segretario patriziale, contadino.
Negli anni Venti aiuta gli esuli antifascisti italiani diretti in Francia o nelle Americhe, e anima un gruppo di Biasca sorto allo scopo di contrastare ‘la incessante penetrazione fascista nella Svizzera'. Intanto scrive per alcune testate libertarie ed è redattore responsabile della rivista anarchica di cultura sociale, storica e letteraria Vogliamo!, dove nel 1931 appare il ‘Manifesto della Federazione anarchica ticinese'. Nel secondo dopoguerra col gruppo di Biasca apre una biblioteca e nel frattempo diventa membro della Federazione anarchica italiana continuando a scrivere articoli. Presente al Centenario di St. Imier, prende contatto con le nuove generazioni militanti sul territorio, partecipando nel 1974 ad alcune riunioni della neonata Organizzazione anarchica ticinese.