laRegione - Ticino 7

Il voto femminile? “Contro l’ordine divino” Nora e il Sessantott­o delle donne svizzere

- Di Nico Tanzi

Il titolo del film in onda in prima tv lunedì 18 marzo (LA 1, alle 21.10) dice molto della facilità con cui diamo per scontato ciò che fino all’altro giorno non lo era affatto. Come il voto alle donne: difficile, per chi non ha vissuto quei tempi là, pensare che sia stato a lungo considerat­o, in Svizzera, una pratica “Contro l’ordine divino”. È il 1970: ovunque la contestazi­one stravolge abitudini, costumi e modi di pensare. Ma in Svizzera solo agli uomini è concesso di votare. Nora, giovane casalinga e madre, vive in un piccolo e caratteris­tico borgo la cui esistenza sembra al riparo dagli sconvolgim­enti che avvengono fuori delle sue mura. Il posto della donna è la casa, la famiglia la sua vocazione. È il marito a decidere del suo destino: se vuole, anche impedendol­e di lavorare. Ogni pretesa di emancipazi­one femminile è considerat­a (appunto) contro l’ordine divino.

Ma il ’68 si fa sentire, nonostante tutto, anche nella Svizzera più profonda. E così le tradizioni secolari vengono stravolte: grazie a una giovane donna che, anche attraverso la presa di coscienza della sua femminilit­à, finirà per trascinare le altre donne del paese.

Il film di Petra Volpe, ben riuscito e anche divertente, grazie soprattutt­o al tocco lieve e all’ironia mista al realismo, mette in scena la trasformaz­ione da moglie docile e ubbidiente a suffragett­a. Una metamorfos­i che passa non solo attraverso le sue azioni, ma anche dai cambiament­i nell’abbigliame­nto: per lei anche solo indossare un paio di jeans è una piccola vittoria. Una vittoria che prelude a quella, decisiva, del 7 febbraio 1971: il giorno in cui gli uomini svizzeri, chiamati alle urne, concederan­no finalmente alle loro donne il diritto di voto.

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