Miniartextil. Unmondo di stoffe
Sino al prossimo 17 novembre Como ospita ‘Miniartextil’, una rassegna dedicata ai filati, con curiose installazioni in grado di coinvolgere corpo e mente.
Auna manciata di chilometri dal confine di Chiasso va in scena Miniartextil, la 29esima rassegna internazionale di Fiber Art dal titolo «Pop Up». Le grandi installazioni e i minitessili provenienti da tutto il mondo, hanno invaso gli spazi della ex chiesa di San Francesco a Como, mentrenell’antica San Pietro in Atrio si trovano le stalattiti dell’islandese Shoplifter. Il «pop up» è quella finestra, un po’ invadente, che si apre sul monitor del computer e dispensa informazioni pubblicitarie o di altro tipo. Rievoca i libri colorati e tridimensionali, per ragazzi, dalle forme intagliate che «saltano fuori» dalla pagina e ci ricorda i continui rimandi e le sollecitazioni del mondo contemporaneo. Il titolo di Miniartextil, in corso a Como fino al 17 novembre, conduce inoltre a un atteggiamento mentale caro alla Pop Art e a Andy Warhol, che sosteneva: «Ignoro dove l’artificiale finisca e cominci il reale». Si riferiva alla vita come a un caleidoscopio diimmagini chemutano.
Cromie e riflessioni
Basta varcare la soglia della ex chiesa di San Francesco per entrare nel vivo della proposta e ammirare sulla navata centrale l’enorme Tappeto volante, realizzato dall’argentino Manuel Ameztoy ( in alto a destra, ndr) con 13mila strisce di tessuto-non-tessuto, che abita lo spazio comeunarazzodalle forme edai colori declinati tra folklore e nostalgia, precarietà e fantasia. Mentre Sky, in rayon blu, del maestro nipponico Hakio Hamatani sembra abbracciare l’abside ( in basso, ndr); Polyrhythm, opera tridimensionale di fili di lana e neon avvolti nelle reti dell’australiana Hannah Quinlivan occupa ben due cappelle. Accanto c’è Flag IV di Susan White, che rappresenta la bandiera americana con spine di acacia intrecciate e mette in scena l’idea del suo Paese.
Invece Ashley V. Blalock presenta giganteschi centrini rossi che affiorano dal buiocome improbabilimedusenate dal lavoro a crochet, elogio alla lentezzaeantitesi delmondovirtuale. Franca Coen Sonnino si muove sul crinale della Fiber Art pura con Mosaico in filo e ferro intrecciato; Gianni Nieddu in Police unisce immagini di impronte digitali in una tessitura sapiente e Cordula Hofmann-Molisnel lettoabaldacchino con materasso stampato in tessuto a jacquard svela le trame di un racconto sull’innocenza perduta.
Degna di nota è la presenza di maestri giapponesi nella rassegna che mette al centro la selezione di 54 minitessili, effettuata su oltre 300 lavori, dalla giuria di esperti. Tra le opere di 20x20x20 cm, che rappresentano il cuore della mostra, spiccano Expectations di Chikako Imaizumi, che ha vinto il Premio « Arte& Arte», e Who am I? della ginevrina Sandrine Pillon. Un altro nucleo scelto di trenta piccoli lavori dallametà di ottobre sono esposti in vari negozi nel centro di Como.