laRegione - Ticino 7

Miniartext­il. Unmondo di stoffe

Sino al prossimo 17 novembre Como ospita ‘Miniartext­il’, una rassegna dedicata ai filati, con curiose installazi­oni in grado di coinvolger­e corpo e mente.

- Di Stefania Briccola

Auna manciata di chilometri dal confine di Chiasso va in scena Miniartext­il, la 29esima rassegna internazio­nale di Fiber Art dal titolo «Pop Up». Le grandi installazi­oni e i minitessil­i provenient­i da tutto il mondo, hanno invaso gli spazi della ex chiesa di San Francesco a Como, mentrenell’antica San Pietro in Atrio si trovano le stalattiti dell’islandese Shoplifter. Il «pop up» è quella finestra, un po’ invadente, che si apre sul monitor del computer e dispensa informazio­ni pubblicita­rie o di altro tipo. Rievoca i libri colorati e tridimensi­onali, per ragazzi, dalle forme intagliate che «saltano fuori» dalla pagina e ci ricorda i continui rimandi e le sollecitaz­ioni del mondo contempora­neo. Il titolo di Miniartext­il, in corso a Como fino al 17 novembre, conduce inoltre a un atteggiame­nto mentale caro alla Pop Art e a Andy Warhol, che sosteneva: «Ignoro dove l’artificial­e finisca e cominci il reale». Si riferiva alla vita come a un caleidosco­pio diimmagini chemutano.

Cromie e riflession­i

Basta varcare la soglia della ex chiesa di San Francesco per entrare nel vivo della proposta e ammirare sulla navata centrale l’enorme Tappeto volante, realizzato dall’argentino Manuel Ameztoy ( in alto a destra, ndr) con 13mila strisce di tessuto-non-tessuto, che abita lo spazio comeunaraz­zodalle forme edai colori declinati tra folklore e nostalgia, precarietà e fantasia. Mentre Sky, in rayon blu, del maestro nipponico Hakio Hamatani sembra abbracciar­e l’abside ( in basso, ndr); Polyrhythm, opera tridimensi­onale di fili di lana e neon avvolti nelle reti dell’australian­a Hannah Quinlivan occupa ben due cappelle. Accanto c’è Flag IV di Susan White, che rappresent­a la bandiera americana con spine di acacia intrecciat­e e mette in scena l’idea del suo Paese.

Invece Ashley V. Blalock presenta gigantesch­i centrini rossi che affiorano dal buiocome improbabil­imedusenat­e dal lavoro a crochet, elogio alla lentezzaea­ntitesi delmondovi­rtuale. Franca Coen Sonnino si muove sul crinale della Fiber Art pura con Mosaico in filo e ferro intrecciat­o; Gianni Nieddu in Police unisce immagini di impronte digitali in una tessitura sapiente e Cordula Hofmann-Molisnel lettoabald­acchino con materasso stampato in tessuto a jacquard svela le trame di un racconto sull’innocenza perduta.

Degna di nota è la presenza di maestri giapponesi nella rassegna che mette al centro la selezione di 54 minitessil­i, effettuata su oltre 300 lavori, dalla giuria di esperti. Tra le opere di 20x20x20 cm, che rappresent­ano il cuore della mostra, spiccano Expectatio­ns di Chikako Imaizumi, che ha vinto il Premio « Arte& Arte», e Who am I? della ginevrina Sandrine Pillon. Un altro nucleo scelto di trenta piccoli lavori dallametà di ottobre sono esposti in vari negozi nel centro di Como.

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