laRegione - Ticino 7

Libere associazio­ni

da Broadway Danny Rose, Woody Allen (1984) da Scenes From an Italian Restaurant, Billy Joel (1977)

- di Beppe Donadio

Come sarebbe stato Manhattan se invece che con la Rapsodia in blu di George Gershwin si fosse aperto con New York State ofMind di Billy Joel? » un pensiero che affligge molti (i fan di Billy Joel e quelli che non hanno niente di meglio da fare nel dopocena). Difficile che un contempora­neo diWoody Allen rientri nella colonna sonora di un suo film, partendo dal presuppost­o che il regista ritiene il dixieland l'unica cosa che gli americani non hanno copiato dagli europei, a partire dal cinema. Eppure, in questa libera dissociazi­one tra due che paiono fatti l'uno per l'altro ma che l'uno con l'altro c'entrano come il terrorismo e l'agopuntura, la notizia che le canzoni di Billy Joel diventeran­no il soggetto di una serie tv sta lì a ricordare che nessuno come il regista e il pianoman ha mai descritto New York con tanta poesia. » il caso di Scenes From an Italian Restaurant, brano tratto da The Stranger (1977) dal quale la serie trarrà il suo titolo; le dinamiche di quella mini-opera di sei minuti tanto ricordano (libera associazio­ne audiovisiv­a)

Broadway Danny Rose, pellicola del 1984: in entrambe le storie, qualcuno si ritrova seduto al tavolo di un ristorante a ricordare (nel caso della canzone) Brenda ed Eddie, il re e la reginetta della scuola che volevano vivere alla grande e invece finirono per divorziare e (nel caso del film) il mite impresario mollato da tutti, con un rooster di artisti improponib­ili quali il ballerino di tip tap con una sola gamba, lo xilofonist­a cieco, il ventriloqu­o balbuzient­e e i pensionati strozzapal­loncini (libere associazio­ni di sfiga). Brenda ed Eddie ricordano sÈ medesimi, così pare, seduti al Fontana di Trevi sulla 57a, mentre gli ex comici che ricordano Danny Rose siedono a un tavolo del Carnegie Delicatess­en Restaurant di Broadway (libere associazio­ni nel campo della ristorazio­ne). Sia il film che la canzone sono in bianco e nero, anche se la canzone non si vede, ma è così (libera associazio­ne cromatica imposta).

Per finire, anche le storie si assomiglia­no, entrambe riconducib­ili a un generico «dalle stelle alle stalle» (libera associazio­ne agricolo-spaziale).

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