LA CREMAZIONE
Sul sito dell'Associazione Ticinese di Cremazione si legge che «i primi propugnatori della cremazione in Ticino furono lo scultore Vincenzo Vela, il poeta G.B. Buzzi, il colonnello Costantino Bernasconi ed Augusto Mordasini, il quale ne proponeva l'introduzione nel 1866, in occasione di una sessione di Gran Consiglio». Solo nel 1916 però – ottenuto il via libera su forte spinta dei Liberi Pensatori – si potrà attivare a Lugano il primo crematorio ticinese. Bisognerà attendere il 1966 perchÈ la Chiesa, superate le schermaglie con il fronte ‘anticlericale', ammetta ufficialmente la cremazione. Essa è scelta oggi da circa l'85% dei defunti ticinesi. Adagiata su dei binari, la bara viene fatta scorrere verso la camera preriscaldata, poi una porta meccanica sigilla l'accesso. Resistenze elettriche, bruciatori a gas o una fiamma diretta permettono di raggiungere una temperatura di 900-1'000 gradi. Il sito luttoememoria.it spiega che «appena la bara brucia il corpo si asciuga per mezzo del calore, bruciano la pelle e i capelli, i muscoli si contraggono, e i tessuti molli verranno vaporizzati, mentre le ossa saranno calcificate dal calore». Alla fine del processo,
«il corpo viene ridotto in frammenti.
Esso viene poi raccolto in un vassoio e lasciato raffreddare per qualche tempo. Spesso i resti contengono anche oggetti preziosi non consumati dal calore oppure viti, chiodi, cerniere o altre parti della bara. Inoltre, la miscela sovente contiene apparecchi dentali, oro dentale, viti chirurgiche, protesi. Questi oggetti vengono rimossi con l'aiuto di forti magneti. (…) Dispositivi meccanici, pacemaker in particolare, vengono rimossi in precedenza perchÈ potrebbero esplodere a causa del calore intenso e danneggiare l'attrezzatura di cremazione. Infine si arriva al momento della polverizzazione in cui i frammenti di ossa secche vengono ulteriormente trasformati in sabbia fine di consistenza omogenea. La macchina utilizzata per questa polverizzazione è chiamata cremulator. In media, ci vogliono circa 1-3 ore per cremare un corpo umano», che si riduce in media a 2,5 chili di ceneri. Nella foto: la Sala di cremazione a Chiasso (© Ti-Press / B. G.).