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Altri schermi Wir sind dieWelle. L’onda della protesta di Alba Reguzzi Fuog

L’onda della protesta

- Di Alba Reguzzi Fuog

/ RAGAZZI CONTRO

La nuova serie Netflix è ambientata nella fittizia città tedesca di Meppersfel­d, ex centro agricolo dove l’industria ha trovato terreni su cui costruire emanodoper­a da impiegare, come gli ex contadini impossibil­itati a lavorare le loro terre ormai inquinate. Un gruppo di adolescent­i, guidati da un nuovo misterioso compagno di classe, insegue il sogno di un futuro migliore. Ciò che inizia come una rivolta idealistic­a e giocosa contro l’establishm­ent, tuttavia, vira presto verso gesti estremi fuori controllo.

/ UN FILMDIVERS­O

La serie trae ispirazion­e dal film DieWelle

( L’onda), del 2008, diretto da Dennis Gansel, a sua volta tratto dal romanzo del 1981 di Todd Strasser (con lo pseudonimo Morton Rhue) divenuto in Germania un classico della letteratur­a scolastica. Qui la trama ruota attorno a un insegnante di storia che, insoddisfa­tto della propria incapacità di rispondere alle domande in classe su come sia stato possibile consentire a Hitler di salire al potere, decide di sottoporre i suoi allievi a un esperiment­o pratico. Il risultato sarà scioccante.

/ IL VERO ESPERIMENT­O

Nel 1967 l’insegnante Ron Jones decise di illustrare il potere seducente delle idee nazionalso­cialiste. L’idea era quella di sperimenta­re la facilità della crescita di un movimento assolutist­a in una società libera. Introdusse una ferrea disciplina in classe e incentivò gli studenti a creare loghi, slogan, tessere e saluti. L’esperiment­o terminò dopo appena quattro giorni per l’incapacità dichiarata dell’insegnante di tenerlo sotto controllo.

Dai suoi iniziali trenta studenti il movimento si era allargato smisuratam­ente.

/ NAOMI KLEIN

Se DieWelle illustrava la facilità dell’adesione alle idee del nazionalso­cialismo, nella serie l’accento si sposta sulla radicalizz­azione di un eco-movimento giovanile. A Meppersfel­d il nazismo non ha bisogno di essere ricreato, è già ben presente e si esprime attraverso i soprusi verso i più deboli. Nella prima puntata della serie spunta tra le mani del leader della rivolta un libro che richiama il saggio della scrittrice Naomi Klein No Logo. Economia globale e nuova contestazi­one, uno dei testi fondamenta­li del movimento noglobal.

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