Seat Tarraco. Benessere in prima linea
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Il grande e filante Suv spagnolo svetta per la qualità dell’accoglienza offerta ai passeggeri, generoso anche per la presenza della terza fila a scomparsa. La guida è fluida ed equilibrata, apprezzabile tra le curve come sulla distanza, con la comodità di cambio automatico e trazione integrale.
Èun po’ come accomodarsi agli ultimi posti al cinema o a teatro: si sta più distanti, in certo qual modo decentrati, ma lo spettacolo resta. Lo stesso vale per la terza fila, generalmente a scomparsa, offerta a bordo dei modelli dalla vocazione più familiare: all’origine sulle monovolume, ora sui Suv nei formati medio-grande ed «extra-large». Avete mai provato la seduta su una di queste poltroncine, in fondo in fondo all’auto, con le gambe un po’ più rannicchiate? Certamente non la sistemazione ideale per un lungo viaggio, ma d’altro canto esistono così tante situazioni, nella vita quotidiana, nelle quali poter disporre di due posti in più torna davvero utile; vuoi per i ragazzi, ma anche per gli stessi adulti, che su distanze brevi possono in ogni caso trovare una sistemazione sufficientemente adeguata alla loro taglia. Considerazioni che valgono tanto più a proposito della riuscita Tarraco, sulla quale viene offerta la terza fila a scomparsa: opzione da scegliere in virtù della versatilità totale della vettura così configurata, a meno che non si voglia preservare fino all’ultimo litro la massima cubatura del bagagliaio – si perdono circa 60 litri di volume con la variante +2 aggiuntiva –, peraltro in ogni caso particolarmente generoso.
Comoda e connessa
Poter scegliere è in ogni caso un valore aggiunto dell’offerta e, sotto questo profilo, la spagnola per la famiglia e l’avventura vanta basi solidissime, offrendo un convincente benessere di bordo a prescindere dal numero prescelto di posti a sedere; i 4,74 metri di sviluppo in lunghezza dell’auto hanno permesso di ricavare un abitacolo capace di combinare ampi spazi con un’accoglienza di qualità, grazie a materiali e finiture di pregio ed attenzione ai dettagli, che rendono più pratica e confortevole l’esperienza a bordo: come i numerosi vani portaoggetti e il bracciolo centrale regolabile in altezza, a completamento di poltrone anteriori particolarmente ampie e comode e a una seconda fila altrettanto convincente grazie alla notevole distanza dagli schienali anteriori, con bocchette
di aerazione specifiche e i sempre utilissimi tavolini ripiegabili. E multimedialità che include, tra l’altro, i comandi gestuali, l’app Shazam per riconoscere un brano musicale dalle prime note e il Media Control che include Amazon Alexa.
Dinamica e polivalente
La sistemazione panoramica dell’equipaggio trova la massima applicazione nel viaggio, dove la Tarraco eccelle per la confortevole insonorizzazione combinata al lavoro puntuale delle sospensioni: capaci di assorbire con efficacia le asperità, ma anche di tenere sempre ben controllati – e ridotti – i movimenti del corpo vettura, dote tanto più importante quando si viaggia in compagnia, specie tra le curve. I movimenti laterali possono infatti disturbare e, anche sotto questo punto di vista, la possibilità di regolare l’assetto variabile sulla taratura sportiva può contribuire ad aggiungere la «fermezza» necessaria per rendere migliore la permanenza a bordo degli ospiti. Con 19 cm di altezza da terra e la trazione integrale standard che include le modalità di marcia per i terreni a bassa aderenza, la Tarraco 2.0 TSI non sposa ancora la filosofia del fuoristrada «duro», ma permette di avventurarsi senza grandi timori nell’esplorazione fuori dall’asfalto. Mentre la piacevolezza di erogazione del due litri turbo benzina da 190 cavalli, ben filtrata dalla trasmissione automatica a doppia frizione, si rivela un’alternativa interessante al «solito» TDI di pari potenza: un po’ di coppia e di elasticità in meno, ma pareggiati, tutto sommato, dal maggior allungo.