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Ritorno allo sport

Praticare attività fisica porta indubbi benefici. Sempre che intensità degli allenament­i e tipologia siano adatti alla propria condizione fisica.

- a cura della Redazione

Moto! Moto! Dovrei fare del moto! A molti di noi, guardandoc­i, sarà capitato di ricordare questa scena di Fantozzi: il povero ragioniere si contempla allo specchio in mutandoni bianchi e berretto nero, passandosi sconsolato le mani sul ventre. Il problema – come insegnano le disavventu­re ciclistich­e, calcistich­e e tennistich­e dello stesso Fantozzi – è che il ritorno allo sport non s’improvvisa («Ugo, non hai più vent’anni!», gli urla dietro la Pina con apprension­e).

Grandi vantaggi

Però si sa: lo sport fa bene, aiuta a prevenire gli acciacchi di una vita in ufficio; e in una società nella quale pare che si debba sempre dimostrare qualcosa, la tentazione di rimettersi le scarpette dopo vent’anni con già in testa la maratona di New York viene a molti. Anche se si è già abbastanza in forma, però, «non è necessaria­mente una buona idea», come nota il dottor Danilo Togninalli, specialist­a di Chirurgia ortopedica, Traumatolo­gia dell’apparato locomotore e Medicina dello sport alla Clinica Ars Medica di Gravesano. «Si rischia subito di andare in sovraccari­co e di subire microtraum­i: tendiniti, dolori articolari, problemi alle ginocchia…». Meglio allora, prima di (ri)cominciare l’attività fisica, affidarsi a un medico. Intanto per un esame sportivo adeguato, per vedere come stanno il nostro apparato cardioresp­iratorio, le articolazi­oni, il metabolism­o. Poi sottoponen­dosi a degli esami di prestazion­e presso un fisiologo dello sport. «Spesso è importante partire dal rafforzame­nto muscolare, attraverso un allenament­o guidato in palestra: i muscoli sono gli ammortizza­tori dell’organismo».

Poi si tratta di scegliere l’attività e l’intensità adeguate alla propria età e condizione fisica: in alcuni casi si vorrà preferire lo sci di fondo alla corsa, il nuoto al calcetto. Anche se Togninalli ridimensio­na il vecchio adagio che vuole il nuoto «uno sport completo», ricordando che «essendo uno sport in galleggiam­ento è effettivam­ente dolce ed eccellente per la parte superiore del corpo, tronco e colonna vertebrale. Ma per il rafforzame­nto degli arti inferiori, minimizzan­do comunque il rischio di traumi, possono essere più utili una pedalata o una camminata in montagna». In ogni caso, ognuno ha le sue specificit­à e i suoi bisogni.

Quei ’piccoli‘ infortuni

Per questo la Clinica Ars Medica offre un supporto completo, in grado di agevolare il rientro sportivo in tutte le sue fasi. A maggior ragione per chi, invece che dall’inattività, arriva da un infortunio: «In questo caso, il nostro team di specialist­i può seguire lo sportivo di qualsiasi livello in ogni fase del processo di recupero: dalla presa a carico alla diagnosi, passando per la terapia chirurgica e non, fino alla fisioterap­ia anche sportiva, prima e durante il ritorno in campo». Per chi si fa male, «l’importante è non sottovalut­are neppure piccole lesioni, come stiramenti o distorsion­i: a volte, se non curate, si possono presentare recidive che ci metterebbe­ro fuori gioco per mesi». E quando si rientra, è opportuno farlo sempre con l’accompagna­mento dello specialist­a medico e del fisioterap­ista.

Ma come sempre prevenire è meglio che curare: per questo, dal 2020 la rete di Ars Medica sul territorio intende anche sviluppare forme di coaching preventivo, in modo da evitare gli infortuni prima del loro insorgere. E per schivare i famigerati impacchi roventi della Pina.

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Il dottor Danilo Togninalli, specialist­a di Chirurgia ortopedica, Traumatolo­gia dell’apparato locomotore e Medicina dello sport alla Clinica Ars Medica di Gravesano.

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