laRegione - Ticino 7

A ciascuno la sua barba

Mustacchi, pizzetti e visi barbuti non si possono improvvisa­re. Perché sono un modo di esprimere la propria personalit­à, parola d’esperto.

- di Roberto Roveda

Anticament­e la barba era il segno distintivo dei sovrani e degli dei, tanto che nell’Egitto di un tempo solo il faraone poteva portarla. In Grecia invece essere barbuti era tipico degli uomini maturi, saggi. Proseguend­o il nostro viaggio nella storia, per gli ebrei tagliarla del tutto era un atto sacrilego, mentre nell’Europa del Seicento barba e baffi, arricciati e appuntiti, furono l’emblema della ricercatez­za di quell’epoca. Infine come dimenticar­e le pelurie abbondanti, portate come segno di ribellione alle convenzion­i borghesi da hippie e figli dei fiori pochi decenni fa? Insomma, la barba è stata spesso un elemento di distinzion­e ed è tornata ad esserlo ultimament­e, come dimostrano i tanti barbuti che ritroviamo tra la gente comune e anche tra i cosiddetti vip. Oggigiorno infatti pizzi, mustacchi e altro sono tornati a essere un modo per esprimere un proprio stile e, perché no, per concedersi il vezzo di sottolinea­re la propria virilità quasi a riprendere quanto detto più di cinquecent­o anni fa dal barbuto William Shakespear­e: «Uomo senza barba è men che uomo».

Quei peli siamo noi

Esagerazio­ni poetiche a parte, una cosa è certa: barbe, baffi e affini non si improvvisa­no come sostiene un grande esperto come Jean Artignan, da anni curatore di uno dei maggiori blog europei dedicati al tema (barbechic.fr) e autore di un libro dove troviamo tutto, ma proprio tutto, sull’universo della barba: A ciascuno la sua barba (Hoepli, 2019). E la prima cosa che Artignan vuole sfatare è che ricorrere alla barba sia una cosa da pigri, una sciatteria adatta a chi la mattina si alza tardi e vuole fare in fretta. Quella si chiama trascurate­zza, mentre barba e baffi richiedono manutenzio­ne seria e attenta. Avere la barba significa soprattutt­o prendersen­e cura e prenderci cura di noi stessi perché diventerà parte del nostro modo di presentarc­i agli altri.

La barba, infatti, ci identifica allo stesso modo con cui lo fa una rasatura perfetta, magari fatta da uno dei tanti barber shop sorti un po’ ovunque dopo anni in cui i barbieri sembravano una specie estinta. Essere barbuti oppure provvisti di mustacchi e pizzetto è un modo di mostrare la nostra personalit­à. Quindi attenzione a scegliere una barba con pizzo e baffi ricurvi alla Salvador Dalí, se questa non ci rappresent­a o sempliceme­nte ogni mattina non abbiamo voglia di arricciare il tutto con una piastra per capelli. Oppure a pretendere una barba da profeta quando ci sentiamo giovani e anticonfor­misti, o peggio per poi trattarla come un giardino abbandonat­o dal giardinier­e. Prima di radere o lasciar crescere bisogna quindi guardarsi un poco allo specchio e chiederci anche in questo caso cosa abbiamo intenzione di mostrare al mondo. In generale una bella barba dirà che ci vogliamo bene e che ci teniamo a mostrarci al meglio. Alla fine, anche in questa cosa ci vuole stile, tempo e un poco di abnegazion­e. E magari quel pizzico di fiducia nel proverbio: «Una bella barba rifà una brutta faccia».

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