SETTE ANEDDOTI ’FRIZZANTI‘
1. La scoperta
Il marchio «Frizzantino» è stato depositato in Svizzera da un commerciante luganese.
Ecco sette curiosità riportate dalla stampa locale del secolo scorso. Grazie a un giornalista gastronomico milanese, nel 1966 gli Amici del vino scoprono tra vari vini veneti il «Frizzantino» in un ristorante di Mendrisio.
2. Il marchio
Il marchio «Frizzantino» in Svizzera si deve all’allora commerciante di vini Edoardo Olgiati di Noranco (Lugano): lo deposita nel 1967 a Berna.
3. Prezzi abusivi
Nel 1975 Berna ordina agli esercenti di Lugano di fissare a Fr. 1.30 un decilitro di «Frizzantino». Motivo: «Evitare gli abusi tanto lamentati (...) anche con lettere inviate ai giornali».
4. Il monopolio
L’Olgiati sarà l’unico «importatore ufficiale» del «rinomato vino bianco Soave» in Svizzera e lo ribadirà sui giornali: «Nessuna ditta è autorizzata» a porlo in commercio.
5. La fama
Nel 1981 a Bellinzona riapre uno storico ristorante in Piazza Nosetto che celebra «gli amanti del vino bianco»: tra Fendant e Frascati, c’è l’immancabile Frizzantino...
6. Gli imitatori
Nel 1987 compaiono pubblicità di un «Frizzantino bianco veronese»: l’Olgiati registra un secondo marchio «Vino frizzante (Albana di Ravenna) bianco».
7. Tipicità locale
In Ticino nei pranzi ed eventi con ospiti da oltre Gottardo, politici e rappresentanti esteri, regnava sovrano il «Frizzantino Veronese Val d’Illasi» e si brindava «con un frizzantino bianco».